Messina. Quelle opere a terra legate al Ponte che sarebbero utili a prescindere

Messina. Quelle opere a terra legate al Ponte che sarebbero utili a prescindere

Marco Ipsale

Messina. Quelle opere a terra legate al Ponte che sarebbero utili a prescindere

martedì 18 Aprile 2023 - 10:02

Messina avrebbe una tangenziale nord e un servizio ferroviario urbano e suburbano. Cioè autostrade e ferrovie, quelle che si chiedono “invece” del Ponte

Il costo indicato nel progetto definitivo del 2011 per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina è di 8 miliardi di euro. L’ultima stima, dodici anni dopo, è di 15 miliardi di euro, quasi il doppio.

Tra nord e sud

Gli investimenti miliardari, ad oggi, sono su grandi opere a beneficio quasi esclusivo del nord Italia: Il Tav Torino – Lione ha un costo di 10 miliardi, la Pedemontana veneta 12 miliardi, il Mose di Venezia e il Terzo Valico 7 miliardi ciascuno, la Gronda di Genova 6 miliardi. Tutto contribuisce ad ampliare il divario tra nord e sud Italia.

Per ridurlo sono necessari investimenti miliardari anche al sud, oltre al Ponte, non invece. Anche perché le opere a corredo del Ponte hanno un costo superiore persino al Ponte stesso, visto che si tratta di circa 40 chilometri di raccordi ferroviari e 20 stradali.

Autostrade e ferrovie

Quando si dice no al Ponte, sì ad autostrade e ferrovie, s’ignora che nel progetto del Ponte (che è esso stesso un tratto di autostrada e ferrovia) sono inseriti chilometri di opere autostradali e ferroviarie potenzialmente utilissime per Sicilia e Calabria, soprattutto per Messina.

Non entriamo nel merito della fattibilità tecnica o dell’impatto ambientale, questo è compito dei tecnici. Se i pareri saranno negativi, parliamo di un qualcosa che non verrà mai realizzato.

Tangenziale nord

Messina ha bisogno di una tangenziale nord, a prescindere dal Ponte. Già qualche anno fa abbiamo spiegato il progetto. Da sempre la zona nord ha solo due strade: via Consolare Pompea (tutta a corsia unica per senso di marcia) e la Strada Panoramica dello Stretto (a corsia unica dall’Annunziata alle galleria Bosurgi). Gli intasamenti sono all’ordine del giorno e sono anche pericolosi, considerato che sono le uniche strade di collegamento con l’ospedale Papardo.

Con l’opera progettata, invece, si potrebbe andare via tangenziale autostradale da Ganzirri a Messina Centro, liberando le strade urbane, allo stesso modo in cui andiamo da Tremestieri a Messina Centro. Da sempre dalla zona sud si può fare, da quella nord no, un evidente divario infrastrutturale. Si può dire che un’opera del genere sarebbe inutile? Si può dire, invece, che avrebbe un certo impatto ambientale. Ma è difficile trovare un’autostrada che non lo abbia. E comunque torniamo al discorso di prima: esistono apposite commissioni ambientali di esperti che hanno il compito di dare pareri positivi o negativi.

L’altro paradosso, poi, riguarda il fatto che la zona sarebbe intasata a causa dei lavori, proprio perché esistono solo due strade. Ma se la terza strada non si costruisce mai sarà sempre così.

Servizio ferroviario urbano

Cosa succederebbe, invece, per le ferrovie? Anche in questo caso, Messina ha la ferrovia in zona sud fino al centro città, mentre la zona nord ne è sprovvista. I binari verrebbero prolungati con la realizzazione di tre nuove stazioni (Europa – nella foto principale, Annunziata e Papardo) utili a realizzare un nuovo servizio ferroviario urbano, una sorta di prolungamento della Metroferrovia che ad oggi è un mezzo fallimento. Si potrebbe salire sul treno sul viale Europa, ad esempio, e scendere a Papardo. Una nuova possibilità di trasporto pubblico e una totale rivalorizzazione del sistema ferroviario messinese, che ad oggi è limitato a percorsi regionali con flussi minimi rispetto a quelli di altre città d’Italia.

La metro di Catania e la Galleria Peloritana

Gran parte del percorso è previsto sotterraneo e anche questo avrebbe di sicuro il suo impatto. Ma le linee metropolitane, a termine di paragone, vengono realizzate in tantissimi posti del mondo, anche nella vicinissima Catania, senza che nessuno gridi allo scandalo. Il tunnel ferroviario più lungo di Sicilia, la galleria Peloritana, si trova proprio a Messina e non si ricordano grandi disagi durante la costruzione. Anzi, probabilmente, la maggior parte dei messinesi non se n’è neanche accorto.

Si tratta di investimenti miliardari sul territorio, che producono economia e servizi, esattamente quello che si chiede “invece” del ponte, ma è difficile che vengano realizzati a prescindere. Perché col Ponte diventano utili per tutti i siciliani e per chiunque si muova tra Sicilia e Calabria, viceversa avrebbero valenza solo messinese.

Si può legittimamente ritenere che si tratterebbe di opere troppo impattanti sul territorio ma nella consapevolezza che, potenzialmente, costituirebbero un grande salto di qualità per la mobilità isolana.

7 commenti

  1. Buongiorno.
    Marco Ipsale il giorno 5 Settembre 2019 proprio su questo sito scriveva:
    “l’apertura delle due rampe di collegamento dirette tra lo svincolo di Giostra e la galleria San Jachiddu, … potrebbe avvenire a breve…”.
    Sono passati quasi 4 anni e, con ogni probabilità, ne passeranno più di altri 4 prima che l’apertura avvenga.
    Questa è l’ennesima prova che le opere pubbliche, in questo territorio, impiegano tempi insopportabili prima di essere completate.
    Perché la costruzione del “Ponte” dovrebbe essere un’eccezione alla “regola” ?

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  2. Elio Conti Nibali 18 Aprile 2023 11:53

    Ancora un articolo che gioca con le parole, da pontista, arruolato, disposto a tutto.
    Il messaggio e’ sempre lo stesso, o ti prendi il ponte o niente.
    E’ un ricatto.

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    1. Marco Olivieri 18 Aprile 2023 12:30

      Caro Elio,
      il redattore ha un punto di vista chiaro e definito. Potrà non piacere, potrà non essere condiviso da alcuni, ma “arruolarlo” tra i pontisti senza se e senza ma, quando lui s’affida a pareri tecnici e ambientali che ancora non ci sono, fa torto alla sua competenza e allo spirito di dibattito delle idee che il nostro giornale intende portare avanti https://www.tempostretto.it/news/messina-allo-specchio-tra-ponte-sfratti-e-risanamento-serve-unidea-di-citta.html In ogni caso, il rispetto delle opinioni altrui, ben venga il dibatito su fronti contrapposti, è per me fondamentale ma vedo in giro troppi manicheismi, da entrambe le parti. Grazie per l’attenzione

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  3. Ho letto e riletto più volte questo passo :

    “Si tratta di investimenti miliardari sul territorio, che producono economia e servizi, esattamente quello che si chiede “invece” del ponte, ma è difficile che vengano realizzati a prescindere. Perché col Ponte diventano utili per tutti i siciliani e per chiunque si muova tra Sicilia e Calabria, viceversa avrebbero valenza solo messinese”.

    Ennesimo articolo , a mio giudizio forse poco rispettabile, del “tanto meglio tanto peggio ” ed ennesimo esempio di pensiero deteriore che pervade questa nostra povera terra. Mi arrendo!

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    1. Marco Olivieri 18 Aprile 2023 12:37

      Gentilissimo,
      io invece, e la nostra testata, rispetto tutte le opinioni e non mi permetterei di giudicare la sua opinione “poco rispettabile” o il suo pensiero “deteriore”. Il redattore ha un punto di vista chiaro e definito; lei non condivide. Tutto legittimo. Noi continueremo ad alimentare il dibattito, alimentando il conflitto (sano) delle idee. https://www.tempostretto.it/news/messina-allo-specchio-tra-ponte-sfratti-e-risanamento-serve-unidea-di-citta.html Grazie per l’attenzione

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  4. Credo che l’articolo abbia centrato…
    Non sono di Messina, ma ci lavoro e vivo da più di dieci anni e come dico sempre la città è schiava del messinese stesso.
    Il vero problema non è il ponte o le infrastrutture, ma la mancanza di programmazione sul territorio, anche delle cose più basilari. Per il rispetto delle regole più basilari c’è bisogno uno sceriffo di turno, una vita per rimuovere le baracche (bacino elettorale storico della politica…).
    Non serve lamentarsi, serve agire, fare bene nel nostro piccolo, proporre soluzioni, partecipare.
    Concentriamoci sulle soluzioni, questa città per cambiare non ha bisogno di opere ma di cittadini responsabili e attivi…perchè la città è di chi abita e nessuno più di “NOI” sa cosa ha di bisogno. Il ponte ed ogni opera che coinvolgono la città devono valorizzare e integrarsi con la città e tutto il territorio limitrofo, cosa che ad oggi non ho visto…
    Per come la vedo io, è l’ennesima propraganda per spostare l’attenzione dei cittadini da altre problematiche a cui non si vuole dare soluzione…in fondo l’ITALIA è un Paese basato sui problemi, non c’è interesse a risolverli perché altrimenti crollerebbe un sistema…
    Grazie per l’occasione di poter esprimere il mio pensiero e un complimenti a “Tempo Stretto” per il servizio che offre.

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  5. Ah, il redattore ha un “ punto di vista chiaro e definito“ , in effetti non si era notato.
    Quanto al “ rispettabile “ e “ non rispettabile” mi fa piacere che almeno Lei sia d’accordo sul fatto che tutte le opinioni sono rispettabili se espresse con misura.
    Questo non sempre accade e quindi ci si difende come si può.

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