Cronaca

“Pronto soccorso del Policlinico, cantiere infinito: ritardi e costi lievitati da 4 a 7 milioni”

MESSINA – Il deputato regionale Giuseppe Lombardo (Sicilia Vera), riaccende i fari sul caso “Pronto soccorso” del Policlinico universitario “Gaetano Martino” di Messina. Lo ha fatto in seguito ad un sopralluogo eseguito nel corso della mattinata. “Doveva essere la rete ospedaliera potenziata per contrastare l’emergenza Covid –esordisce – ad oggi, invece, a distanza di oltre due anni, il cantiere è aperto e si apprende che in alcuni casi le varianti sono senza copertura finanziaria”. Una denuncia perentoria che fa seguito a quella legata ad un’altra situazione delicata che interessa altri due ospedali messinesi: il S. Vincenzo di Taormina e il Papardo di Messina.

“Pronto soccorso ancora un cantiere aperto”

Questa mattina il deputato ha visitato “quello che avrebbe dovuto essere il pronto soccorso del Policlinico e che ad oggi invece è ancora un cantiere aperto. L’iniziale impegno di spesa di circa 4 milioni di euro – chiosa Lombardo – è lievitato fino ad arrivare a 7 milioni di euro. I lavori dovevano essere completati entro giugno 2021, ma la consegna è slittata a data da destinarsi. Nel frattempo, evidenzia Lombardo, il precedente commissario straordinario per la Sicilia, l’allora presidente Nello Musumeci, è diventato ministro per la Protezione civile e il suo assessore alla Salute, Ruggero Razza, papabile candidato a sindaco di Catania. I cantieri sono rimasti incompleti e i presidi ospedalieri in affanno”.

“Richiesta un’audizione urgente in Commissione salute”

Aggiunge Lombardo: “Con i nostri gruppi parlamentari Sud chiama Nord e Sicilia Vera abbiamo chiesto un’audizione urgente in Commissione salute, chiamando in causa sia l’attuale commissario quanto il precedente, così come abbiamo chiesto di avere un confronto non soltanto con l’attuale assessora alla Salute Giovanna Volo, ma anche con chi l’ha preceduta, ovvero Ruggero Razza. Abbiamo anche formalmente richiesto che in Commissione siano presenti i soggetti attuatori che si sono succeduti. Ciò che oggi pretendiamo di sapere – conclude Lombardo – è se e come è possibile salvare il salvabile, ridurre al minimo i disagi”.