Politica

Referendum 13 dicembre: “Ecco perchè voto no. Il sì sarebbe una sciagura per Messina”

Sul fronte Referendum del 13 dicembre ci sono le ragioni del no e nella nota che segue un residente di Gesso spiega quali possono essere le soluzioni alternative e le conseguenze negative della vittoria del sì.

Soluzioni alternative

Per gli ex istituti scolastici, oggi abbandonati perché non ci sono più iscrizioni, la soluzione potrebbe essere la vendita, visto che il costo grave sulla comunità. Per quanto riguarda le spiagge, fanno parte del demanio marittimo, quindi è loro competenza, e il comune se non ha il nullaosta da parte del demanio non può gestirle. Per quanto concerne le strade come ho ben notato sul video di Tempostretto, la maggior parte sono di competenza della provincia, quindi è la Regione che dovrebbe provvedere ad inviare fondi per la loro manutenzione.

Le risorse per chi Unioni di comuni

Diciamo le cose come stanno. Chi rinnega la propria identità con Messina dovrebbe vergognarsi. Con la nuova Riforma del 20 marzo 2020 su unione e fusione dei comuni, si parla di accorpare i comuni dato che avranno grandi benefici da questa fusione. Il Fondo di solidarietà comunale è di complessivi 60 milioni annui in favore del finanziamento delle unioni e delle fusioni di Comuni, con un ulteriore accantonamento di 25 milioni di euro che a decorrere dal 2022 sarà destinato ad incremento delle risorse destinate all’erogazione del contributo straordinario previsto per i Comuni che danno luogo alla fusione o alla fusione per incorporazione. Oltre agli incentivi di natura finanziaria, nell’ordinamento statale italiano sono state previste ulteriori misure incentivanti ai processi di fusione dei piccoli e medi Comuni. Tra queste disposizioni, quella ad esempio riguardante l’attenuazione dei vincoli di spesa per le assunzioni in organico e i rapporti di lavoro a tempo determinato nei nuovi Comuni generati da fusioni).

Comitato non rappresentativo

Nelle regioni del Nord industrializzato ci sono state ben 138 fusioni comunali, nella Sicilia di Musumeci su 390 comuni ci sono stati 0 fusioni, non è tollerabile. Il Comitato  non è rappresentativo della popolazione dei suddetti villaggi, (infatti non è stato eletto, bensì è sorto spontaneamente) ma solo di una esigua minoranza di essi, tuttavia ha chiesto per vie legali non solo al Sindaco di Messina Cateno De Luca ma anche ai cittadini messinesi, di indire un referendum per creare, dalla scissione dei suddetti territori, un nuovo comune che dovrebbe chiamarsi Montemare e avere la propria sede a Castanea delle Furie.

Nessun beneficio ai Villaggi

Questo fantomatico comune Montemare non ha ragione di esistere perché non apporterebbe alcun beneficio ai suddetti villaggi, anzi essi verrebbero penalizzati in termini di servizi, infrastrutture e potenziale sviluppo economico. Inoltre la stessa Città Metropolitana di Messina ne risulterebbe amputata nel proprio territorio e penalizzata dalla decurtazione di una cospicua parte dei suoi abitanti. E’ chiaro a tutti che il fantomatico comitato “Montemare”, non è nato con lo scopo di portare benefici alla collettività, dato che il Referendum avrà un costo di € 800.000, somma che poteva essere utilizzare per scopi ben diversi a beneficio della Città ed i suoi villaggi. Il comitato “Montemare” è nato solo per interessi legati alle nuove poltrone di Sindaco, Vicesindaco, assessori e consiglieri.

Storie legate a doppio filo

Se poi vogliamo considerare la storia di un importantissimo villaggio che è Gesso (villaggio in cui risiedo), come a tutti e ben noto, fu il maggiore dei casali facenti parte del comune di Messina e la sua storia è legata a doppio filo con la città di Messina, il cui stemma è perfino scolpito sul portale centrale della Chiesa parrocchiale del XVII secolo, la seconda per ampiezza dopo il Duomo di Messina.

Una sciagura per Messina

Potete capire come l’esito positivo di questo eventuale referendum, sarebbe una sciagura per i nostri villaggi e per la città di Messina, ciò che è rimasto di storico dopo il terremoto del 1908, sono i villaggi con i loro monumenti le chiese e i palazzi, senza di essi Messina diventerà una città morta. Per dare una risposta chiara a questo fantomatico comitato, non andare a votare, in modo tale che non si raggiunga il quorum del 50+1%.

Cordialmente, Capobarca Per Il Traffico Dello Stato

Giuseppe Adriano Merlino.