La riflessione

Referendum taglio parlamentari, Cucinotta: “Il silenzio dei politici e del sindaco De Luca”

Di seguito la riflessione dell’ex consigliere comunale Nicola Cucinotta sul referendum del 20 e 21 settembre

Ci risiamo! Ancora una volta le forze politiche, invece di fare a gara per attuare la Costituzione, cercano di stravolgerla. L’attentato però è più pericoloso del solito. La novità sta nel fatto che i partiti si trovano quasi tutti uniti nella manovra e sulla carta risultano assai minoritari quelli che si oppongono. Eppure anche questa volta l’ultima parola spetta al popolo italiano, che può dire di NO.

Il potere in mano a pochi

Nel contesto non è perciò esagerato gridare che “Annibale è alle porte”. Ma dove sta il pericolo? E’ concentrato su un punto essenziale: un taglio così drastico dei parlamentari si risolverebbe in un aumento a dismisura del potere concentrato nelle mani di ogni singolo eletto. Col risultato  che un solo o un risicatissimo numero di loro potrebbe in ogni momento ribaltare le maggioranze nelle Camere. Lo spauracchio non sta solo nell’esaltazione dei rischi corruttivi, che pure abbiamo conosciuto nel recente passato, quando è bastato corrompere un solo senatore per mandare a casa l’ultimo governo Prodi. Non si tratta solo di questo! Ma sono la normale dialettica parlamentare ed il confronto democratico nelle e fra le forze politiche che verrebbero stravolti.

La spada di Damocle

Perchè ogni decisione sarebbe pesantemente legata al filo e sottoposta alla spada di Damocle del gradimento o del capriccio del singolo o di piccolissimi gruppi, costringendo anche a compromessi deleteri, ostacolanti  l’affermarsi delle coraggiose riforme di cui il nostro Paese ha estremo bisogno. Una situazione tanto instabile e drammatica, paralizzante sul piano istituzionale, non farebbe che dar fiato a nuove proposte di modifiche costituzionali ancor più autoritarie ed antidemocratiche, che abbiamo già visto far capolino nel recente passato come “rimedi” ai cosiddetti “cambi di casacca” di molti parlamentari. Intendo ovviamente riferirmi alla paventata introduzione del “vincolo di mandato”, attualmente vietato dalla nostra Costituzione. Con un esponenziale aumento del potere dei vertici dirigenziali dei partiti ed il soffocamento forse definitivo della nostra già debole democrazia.

Ecco la ragione principale per cui è necessario fare ogni sforzo possibile per contrastare l’affermarsi del SI nel voto di domenica prossima. Solo la vittoria del NO può finalmente innescare un processo virtuoso attuativo delle misure di autentico rinnovamento democratico previste dalla nostra inattuata Costituzione. Segnatamente il suo art. 49, che attende dal 1948 una legge che preveda obblighi stringenti per un’organizzazione democratica e partecipativa della vita interna dei partiti, consentendo finalmente un reale coinvolgimento dei cittadini nella formazione delle grandi scelte politiche nazionali, con l’utilizzo effettivo anche delle enormi possibilità consentite dai nuovi strumenti di comunicazione di massa a disposizione di tutti.

Il silenzio dei politici

Di fronte alla sfida decisiva, consegnata alle urne referendarie di domenica prossima, è lecito aspettarsi in queste ore una risposta ed un impegno anche di chi sinora è stato silente. Preoccupa, e non poco, l’assordante silenzio dei politici locali, che sull’argomento sembra abbiano paura di rendere pubbliche le proprie posizioni.

e quello di De Luca

In particolare, attendo con trepidazione l’autorevole intervento del primo cittadino, a suo dire uomo libero e svincolato dai partiti, on. Cateno Roberto De Luca, il quale solitamente non si lascia sfuggire certe occasioni per far propaganda, attraverso le sue “travolgenti” dirette o con i suoi “trascendentali” post su fb, mentre ad oggi, “stranamente” non mi pare abbia fatto sentire la sua “squillante” voce, al pari di tanti altri suoi colleghi sindaci. Nonostante, credo abbia ben chiaro, che la vittoria del Si e la successiva entrata in vigore della legge, sbarrerebbe la strada anche alle sue “smisurate” ambizioni politiche!

Cordialmente.