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Reggio Calabria. L’intervento di Chizzoniti sulla rimozione dei manifesti

Anche l’avvocato Aurelio Chizzoniti prende una posizione netta sulla “questione manifesti” scoppiata nei giorni scorsi a Reggio Calabria. Una questione che ha posto l’accento, anche e soprattutto, sulla libertà di espressione e che ha preso una piega molto delicata. In un comunicato stampa ha, infatti, dichiarato: “Con umiltà e modestia, pari all’irrinunciabile fermezza e sincerità, a me abituali, intervengo in ordine al “conflitto” che vede impegnato il binomio Sindaco-Arcivescovo. Nella cui ottica, un quanto mai insidioso Falcomatà, con preoccupante temerarietà, annuncia ed esegue incautamente, la rimozione dei manifesti ex adverso affissi in città contro l’aborto.”

Articolo 21

“Perché? Presto detto. Sarebbero “lesivi della libertà personale di un individuo”, sic!!! Il sottil giurista, però supera o ignora, con raccapricciante disinvoltura anche l’ineludibile, imponente principio di cui all’art. 21 della Carta Costituzionale: “Tutti hanno diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e con ogni mezzo di diffusione”. Ragion per cui non si discute sull’essere favorevole o meno all’esercizio dell’interruzione di gravidanza, ma, caso mai, sull’insopprimibile diritto di esprimersi liberamente! Così come avviene in ogni paese civile, sottratto a qualsivoglia regime dittatoriale.”

Conflitto


Ma, il democratico per eccellenza, con mal contenuto veleno settario, insorge contro S.E. l’Arcivescovo Metropolita reggino, reo di aver, appunto, espresso il punto di vista della Chiesa sull’argomento. Mons. Morosini, però, è andato benissimo quando, molto cristianamente, non esitò a recarsi, ad adiuvandum, a Santa Venere di Trunca, per l’esordio dell’aspirante imperatore nella gestione della cosa pubblica cittadina. Quindi, il c.d. primo cittadino si esibisce con estrema desolazione anche sul terreno irto e sconnesso della più avvilente miope ingratitudine.” – continua.

Le urgenze


Dimenticando, altresì, che combattendo contro ogni forma di medioevo politico-istituzionale, Evely Beatrice Hall, affermò egregiamente “non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere!”. Però, forse, sono anch’io irresponsabilmente audace, poiché interloquisco su un
eloquente misfatto di un sindaco “capacissimo” che, però, in ben sei lunghi anni di potere, non è neanche riuscito a riattivare la fontana di Piazza Carmine! Tutto il resto è noia. Ripeteva un motivetto di qualche anno addietro.” –
conclude.