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Rimborsi al rettore, Gilda chiede la “verifica ministeriale”. Cuzzocrea: “Tutto regolare”

MESSINA – Ancora tensioni all’interno dell’Università di Messina. A tenere banco è il caso dei rimborsi con al centro il rettore Salvatore Cuzzocrea. “Una quantità di rimborsi milionari effettuati a favore del professore Cuzzocrea, che mi sono apparsi quanto mai esagerati”, ha sostenuto Paolo Todaro, componente del Senato accademico. Filiberto Zaratti, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra italiana nella commissione Affari costituzionali della Camera, chiede l’intervento della ministra Bernini.

Da parte sua, la Federazione Gilda Unams (Fgu), dipartimento Università, scrive alla presidenza del Consiglio, a diversi ministri e al presidente dell’Anac, Autorità nazionale anticorruzione: “Sarà compito degli organi competenti accertare se i fatti si siano svolti nel rispetto delle norme o meno”. Ma all’organismo sindacale preme rimarcare, nell’attività del rettore Cuzzocrea, la “gestione della sanità universitaria, con il tentativo di portare fuori dalla Azienda ospedaliera universitaria Policlinico, in una fondazione, le attività maggiormente remunerative svolte”.

Su questi punti il dissenso di Gilda è totale. E continua la nota: “C’è poi una questione etica inerente il ruolo di rappresentanza che il professore Cuzzocrea ricopre come presidente della Crui, Conferenza dei
rettori delle Università italiane”. E così, “vista la gravità dei fatti denunciati”, la Federazione chiede al governo e all’Anac “per quanto di propria competenza di avviare, indipendentemente dagli accertamenti di natura giudiziaria e contabile, una verifica anche a livello ministeriale, o di Agenzia, al fine di accertare la legittimità degli atti e dei comportamenti tenuti dal rettore Cuzzocrea”.

I 14 mandati di pagamento alla società agricola di famiglia, Cuzzocrea: “Sono oggetto di regolare verifica”

Tra i punti critici, sollevati da Todaro, del Senato accademico, i “rimborsi al ritmo di € 40.000,00 al mese a copertura di spese da lui anticipate con la carta di credito personale per portare avanti le sue ricerche”. Il tutto per un totale di più di due milioni nel periodo tra il 2019 e il 2023. Forte la polemica anche per i quattordici mandati di pagamento alla Divaga Srl, una società agricola siciliana che appartiene all’80 per cento al rettore e il 20% alla moglie Valentina Malvagni, con amministratrice unica la madre di Cuzzocrea, Maria Eugenia Salvo.

Così risponde il rettore: “Si tratta di acquisti oggetto di regolare verifica da parte della segreteria amministrativa del Dipartimento, come d’altro canto avviene per ogni tipo di spesa. Sono acquisti legati all’attività di ricerca: segatura, mangime. Tutto materiale richiesto da parte dei colleghi del gruppo di ricerca su fondi di finanziamento privati. Sono certo che si sia proceduto in conformità ai principi di economicità e trasparenza. In ogni caso solleciterò la verifica di tutte le procedure. Ciò al solo ed esclusivo fine di fermare questa macchina del fango che offusca l’onorabilità del nostro Ateneo. Sono certo che l’unica volontà di chi ha effettuato gli acquisti sia stata quella di reperire sul mercato chi offrisse prodotti al minor prezzo. Mi auguro che le prossime elezioni possano svolgersi in un clima disteso e che l’operato di una comunità accademica non venga continuamente turbato e offuscato sui giornali”.