Cronaca

Scontri al G7 di Taormina, processo per 41 manifestanti

La Procura di Messina ha chiesto il giudizio immediato per i 41 manifestanti accusati di aver creato disordini al G7 di Taormina del 27 maggio 2017. Devono rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e “manifestazione illecita”, per aver tentato, alcuni a volto coperto, di violare la zona rossa.

Il processo comincerà il prossimo 14 ottobre davanti al giudice monocratico del Tribunale di Messina. Tra loro ci sono due volti simbolo dell’attivismo italiano, Ernesto Palatrasio e Malgherita Calderazzi, entrambi di Taranto, tra gli animatori dei movimenti che tengono alta l’attenzione sulla questione ex Ilva.

In quei giorni a Taormina c’erano 7 mila agenti più l’intera mobilitazione della Questura di Messina. Dopo lunghe trattative il Viminale autorizzò il corteo. Parteciparono circa 3 mila attivisti arrivati da tutto il mondo che invasero pacificamente il lungomare di Giardini Naxos. Proprio alla fine della manifestazione, però, circa 200 di loro si staccarono dal serpentone e si “bardarono” per caricare lo sbarramento della zona rossa da parte delle Forze dell’Ordine, che fecero muro con i lacrimogeni.

La Questura di Messina e il sostituto procuratore Roberta La Speme, attraverso filmati, foto e immagini delle videocamere di sorveglianza, riuscirono ad identificare circa una quarantina di persone, ora denunciate.

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