Cosa resterà del G7 a Taormina? Cosa si è e cosa non si è deciso?

Cosa resterà del G7 a Taormina? Cosa si è e cosa non si è deciso?

Piero Genovese

Cosa resterà del G7 a Taormina? Cosa si è e cosa non si è deciso?

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sabato 27 Maggio 2017 - 23:45

Il G7 a Taormina si è chiuso con il discorso finale del Ministro Gentiloni. I 7 leader più potenti dell terra tornano a casa e tanti i punti su cui si sono trovati d'accordo, dal combattere il terrorismo anche attraverso l'uso di internet, al commercio internazionale passando dalla bozza a sostegno dei migranti con il controllo sovrano degli Stati sui Confini.

E' stallo invece sul punto che ha riguardato il clima. A frenare gli accordi è stato il Presidente americano Trump in disaccordo con gli altri sei leader mondiali riuniti nella perla dello Jonio. Grave sarebbe se la Casa Bianca non confermasse gli accordi di Parigi che prevedono interventi d'impatto al fine di evitare cambiamenti climatici disastrosi e repentini attraverso la limitazione delle emissioni globali di sostanze inquinanti nell'area.

E' stato anche il G7 dei fuori programma. Uscendo dal pranzo in municipio, Brigitte Macron e Akie Abe, rispettivamente mogli del leader francese e giapponese, sono scese dai van in corso Vittorio Emanuele per salutare tutti i curiosi che a bordo strada vedevano sfilare il corteo.

Autorizzato invece il corteo anti G7, svoltosi a Giardini Naxos. Doveva essere un corteo pacifico ma non sono mancati gli scontri con le Forze dell'Ordine, culminati con i lanci di lacrimogeni opo che una parte del corteo i è rifiutato di fermarsi dove era prevista la conclusione del percorso.

Resteranno un ricordo per i ristoratori, i menù scelti per i potenti della terra. Nuvola di caprese, baccalà all’affumicatura di pigna con condimento alla pizzaiola, trasparenza di tenerumi di cucuzza, arancine (o arancini) di riso con ragù di triglia e finocchietto selvatico, ricciola lisciata all’olio di cenere per finire con il dolce a base di cialda di cannolo, ricotta e arancine è solo un assaggio di quello che è stato loro proposto.

Resterà l'elipista, opera che negli anni scorsi è stata al centro di controversie e realizzata in occasione di questo summit. La sua costruzione oltre ad aver abbattuto alberi secolari, ha anche rovinato la morfoloia della collina sui cui è stata realizzata la struttura.

Tornano liberi di circolare gli abitanti di Taormina, per due giorni sottoposti a controlli "porta a porta", con i metal detector e per loro anche l'utilizzo del badge che li identificavano come cittadini. Si dimenticheranno anche i posti di blocco, non solo all'interno della zona rossa tarominese, ma anche nella zona rossa esterna, quella di Giardini per interderci, in questi giorni presidiata a partire dall'ingresso del casello autostradale.

Si ricorderano le emozioni regalate dell’Orchestra della Filarmonica della Scala presso il Teatro Antico. maestro Myung-Whun Chung ha magistralmente diretto l’orchestra che ha offerto un repertorio celebre: un intermezzo della Madama Butterfly di Giacomo Puccini, l’overture di Italiana in Algeri e del Guglielmo Tell di Rossini, l’intermezzo della Traviata e la sinfonia La Forza del destino di Giuseppe Verdi e l’intermezzo della Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni. Tutti i leader in prima fila.

Infine, potranno togliere le barricate dai negozi i negozianti di Giardini Naxos, impauriti dal passagio del corteo contro il G7. Da oggi quindi, si respira nuovamente area libera, dimenicando il clima di terrore che aleggiava sul summit dopo i drammatici fatti avvenuti a Manchester, guai però ad abassare la testa, nessuno e questo lo si deve ricordare, è a rischio zero.

Piero Genovese

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