Politica

Smart working, la Cgil: “De Luca su La7 ha offeso tutti i dipendenti pubblici”

La puntata di Non è L’Arena in onda su LA7, è stata una triste pagina televisiva  per  per i dipendenti del Comune di Messina, accusati di voler fare i furbi ed approfittarsi della modalità del lavoro agile per convenienze personali e per tutti i lavoratori dei servizi pubblici che quotidianamente, anche nel periodo del lockdown, sono stati in prima fila per garantire le attività necessarie”. Così commentano il segratario generale della CGIL di Messina, Giovanni Mastroeni, e il segretario della FP CGIL di Messina, Francesco Fucile, dopo la trasmissione di domenica scorsa durante la quale è andato in onda lo scontro con il sindaco De Luca sullo smart working.

Noi al fianco dei lavoratori

“A differenza di quanto fatto da De Luca – affermano Mastroeni e Fucile – intervenuto intervenire in trasmissione solo per acquisire visibilità in ottica elettorale, noi siamo stati presenti per difendere i servizi pubblici e coloro che ne fanno parte. Parliamo cioè di persone che hanno lavorato e lavorano con professionalità ed onestà, sia in presenza che in modalità agile e che sono stanche di essere additate come nullafacenti”.

I due sindacalisti invitano De Luca a denunciare eventuali situazioni di furbetti e si dicono pronti a sostenere la sua battaglia in questi casi ma chiedono di fermare questo clima di risentimento nei confronti di chi lavora nel settore pubblico.

La cronostoria

Mastroeni e Fucile ripercorrono poi la cronistoria dei fatti ricordando che ad agosto la segretaria generale del Comune Carrubba ha firmato la Direttiva “Misure per il rientro in sicurezza sui luoghi di lavoro nella c.d. Fase 3”, che  prevedeva la revisione delle attività svolte in modalità agile, sospendendone la modalità. Di fronte a tale provvedimento, la FP CGIL, è intervenuta evidenziando che tale sospensione non poteva essere posta in essere tout court, perché sarebbe stato necessario continuare a tutelare i lavoratori fragili. Una situazione ben diversa, dunque, rispetto a quella ricostruita dal Sindaco.

Le bugie di De Luca

“De Luca ha mentito sapendo di mentire- proseguono i sindacalisti- quando, alla domanda del conduttore “Sindaco i dipendenti quindi sono rientrati a lavoro?”, il primo cittadino ha risposto di “Assolutamente sì”. Ebbene, i dati raccontano qualcosa di ben diverso: il numero dei dipendenti in agile nei mesi di luglio, agosto e settembre non è cambiato: sono sempre 200 le unità che operano nella suddetta modalità”.

Il ruolo dello smart working

Rispetto poi al tema del lavoro agile, CGIL ed FP CGIL evidenziano come «il periodo di lockdown abbia segnato un punto di svolta rispetto all’adozione di una modalità di lavoro che in altri paese di Europa è a regime ormai da tempo: servono investimenti gestionali, organizzativi e culturali, ma il cambiamento è irreversibile. Lo smart working, che è cosa ben diversa dal lavoro da casa, in quel caso bisognerebbe parlare di telelavoro, è per suo stessa definizione lavoro intelligente in cui si costruisce un legami di fiducia tra maggiore liberà del lavoratori in cambio di maggiore responsabilità. Concetti certamente complicati da comprendere per un Sindaco che tratta i dipendenti alla stregua di nullafacenti capaci di lavorare solo se tenuti sotto controllo».

I due sindacalisti infine sottolineano l’assenza di protocolli anticovid negli uffici comunali. Mastroeni e Fucile concludono la nota ricordando al sindaco lo spreco di risorse causato con la creazione di nuove partecipate, la nomina di presidenti, direttori generali, Cda.