Politica

Sturniolo: “Stop ai tagli, bisogna tornare ad assumere al Comune di Messina”

MESSINA – Luigi Sturniolo punta a invertire la rotta. «C’è un’emergenza a Palazzo Zanca. Le stanze del Comune sono sempre più deserte. Nei giorni scorsi mi aggiravo spaesato e non incontravo nessuno. Un deserto, insomma. Il motivo? Negli ultimi dieci anni il Comune ha perso circa 700 dipendenti e, con una pianta organica di oltre 2.000 lavoratori, si trova oggi ad averne poco più di 1.100. È questo l’unico vero risultato dei Piani di riequilibrio che si sono succeduti. Il personale è stato drasticamente ridotto dalle politiche di Guido Signorino prima (amministrazione Accorinti, n.d.r), oggi nel centrosinistra, e poi da quelle di De Luca».

Il candidato sindaco di Messina in Comune auspica un’inversione di rotta nelle politiche economiche e marca una distanza sia dalla Giunta De Luca, ora rappresentata da Federico Basile, sia da centrodestra e centrosinistra.

“I debiti di centrodestra e centrosinistra li pagano i lavoratori”

Osserva Sturniolo: «Chi ha governato Palazzo Zanca ha penalizzato i lavoratori. Nel corso degli anni, le amministrazioni hanno a più riprese raccontato che le misure a sostegno del riequilibrio finanziario del Comune di Messina avessero a che fare con i processi di razionalizzazione e riorganizzazione della macchina amministrativa. Questo sia la Giunta De Luca, che lo scorso febbraio ha dato le proprie dimissioni, che quella precedente con Accorinti. La verità, però, è che i debiti accumulati dalle amministrazioni di centrodestra e centrosinistra li stanno pagando prevalentemente i lavoratori».

“Le politiche di risanamento finanziario hanno avuto un impatto negativo su servizi e consumi”

Ricorda il candidato di Sinistra in Comune: «Nel 2013 si spendevano per il personale 71 milioni di euro. Il rendiconto 2020 riporta invece una spesa di 43 milioni circa. Il personale, insomma, è stato falcidiato prima dalle politiche di risanamento finanziario guidate dall’assessore Signorino e poi da quelle di De Luca. D’altronde era stato lo stesso ex sindaco a vantarsi, durante l’iniziativa dell’estate scorsa a Villa Dante, nel corso della quale aveva presentato la sua relazione sul terzo anno di sindacatura, del risparmio ottenuto attraverso la riduzione di 600 unità di personale impiegate a Palazzo Zanca: “Anche perché, per pagare i debiti, da qualche parte io i soldi li devo prendere”, aveva detto De Luca in conclusione del suo discorso».

Per Sturniolo, «tutto ciò ha avuto un impatto negativo sui servizi, che sono ovviamente meno efficienti a causa della riduzione del personale, sui consumi, causati dalla riduzione dell’occupazione, e sulla riscossione dei tributi poiché si è ridotto il numero dei già pochi contribuenti in grado, anche se con difficoltà dato gli stipendi modesti, di pagare i tributi locali».

“Senza lavoratori niente servizi a Palazzo Zanca”

Conclude il candidato sindaco: «Tra le nostre priorità c’è l’inversione del processo di desertificazione del Comune. Bisogna che abbia fine la colpevolizzazione dei lavoratori. È necessario cominciare a valorizzare le competenze acquisite negli anni e tornare ad assumere. Senza lavoratori non si possono erogare servizi. E senza servizi i cittadini pagano a vuoto tributi. A risentire del risultato di questo ciclo è l’economia cittadina nel suo complesso».

Come sempre, nell’ottica del pluralismo, Tempostretto è pronto ad accogliere il parere dei responsabili delle giunte Accorinti e De Luca.

La coalizione civica per Messina (che fa riferimento all’ex giunta Accorinti)

“Nel 2013, con Accorinti appena eletto, il Comune replicava per il terzo passivo consecutivo nel bilancio, era in deficitarietà strutturale e aveva un ritardo eccessivo nei pagamenti. Per legge, dunque, non poteva assumere personale – replica la coalizione civica per Messina, che fa riferimento all’ex giunta Accorinti. Dal 2014 il bilancio tornava in pareggio, si cancellava la deficitarietà strutturale, si recuperavano i tempi di legge per i pagamenti. Grazie al risanamento del bilancio corrente, il Comune potè assumere dopo oltre 10 anni. Il piano di riequilibrio infatti prevedeva proprio le assunzioni che, rispettandone i vincoli, l’amministrazione Accorinti fece: 40 Vigili Urbani (21 part-time e 19 contrattisti), 19 “categorie protette”, 2 dirigenti a tempo determinato. Soprattutto vennero assunti (stabilizzandoli) 207 lavoratori tenuti da oltre 20 anni nel ricatto del precariato; su questa base sono stati poi stabilizzati gli ultimi circa 80 precari. Ed erano previsti incrementi orari per i part-time e l’assunzione di 3 dirigenti e 6 ulteriori unità di categoria protetta. Il piano di riequilibrio adottato prevedeva già un turn-over al 50%, la proposta di riequilibrio ventennale (illegittimamente bocciata dal Consiglio …parola di Tar), lo portava all’80%. Altro che falcidia. È proprio per questi risultati che il programma del centrosinistra con Franco De Domenico sindaco prevede credibilmente l’ampliamento di una macchina comunale sfasciata (anche moralmente) da quattro anni di amministrazione De Luca e la valorizzazione e incentivazione delle migliori risorse per potenziare i servizi ai cittadini. Chi si candida, dica cose vere”.