“Decide la città”: Sturniolo punta su democrazia e partecipazione per Messina VIDEO

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Marco Olivieri

“Decide la città”: Sturniolo punta su democrazia e partecipazione per Messina VIDEO

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sabato 23 Aprile 2022 - 07:30

Il candidato sindaco di "Messina in Comune" propone bilancio partecipato, autogoverno dei quartieri e valorizzazione di cultura, clima e paesaggio

Luigi Sturniolo, che cosa è Messina in Comune?

«Il nome che abbiamo scelto ci dice che noi vogliamo che Messina sia in comune, cioè che appartenga a tutti e che Messina entri nel Comune. Perché la cifra della nostra lista è esattamente la partecipazione. Dopo anni in cui ci siamo abituati, con l’amministrazione De Luca, all’idea dell’uomo solo al comando, bisogna cambiare. Decideva tutto lui, tanto che ha deciso pure il nome del possibile successore… Noi pensiamo, invece, che si debba tornare alla democrazia. Una democrazia di base in cui siano i molti a decidere e non i pochi».

Il senso della sua candidatura? Perché Luigi Sturniolo e come è arrivato a questa proposta in prima persona per Messina in Comune?

«Io penso di poter rappresentare un’area politica e civica che non si riconosce nelle coalizioni del centrodestra e del centrosinistra. Ma che non si riconosce neanche nei tanti populismi che in questo momento vanno per la maggiore. L’area politica che mi ha indicato ha ritenuto che io possa essere la persona giusta. Pur essendo stato militante di sinistra e nei movimenti, non ho mai preso una tessera di partito e sono una figura un po’ più “larga”, che può rappresentare fasce più ampie di sensibilità politiche differenti».

Lei è sostenuto da realtà politiche – da Rifondazione Comunista e Pci – Partito comunista italiano a Potere al Popolo e al movimento regionale Antudo – ma anche dal mondo civico. In più ha nel suo bagaglio politico l’esperienza per Renato Accorinti sindaco e l’elezione come consigliere comunale, fino alla presa di distanza da quella amministrazione. Che cosa vorrebbe recuperare di quell’esperienza?

«Vorrei recuperare la campagna elettorale. Fu fantastica con Renato, bellissima, un senso di liberazione. Quando abbiamo vinto c’era quest’idea che stavamo liberando la città dalle incrostazioni precedenti. Purtroppo poi non ci siamo riusciti, per errori di tutti, e a me non interessa più tornare indietro anche sugli scontri che ci sono stati. Probabilmente allora non siamo riusciti a trasformare questa ribellione in amministrazione. Adesso forse con l’esperienza, e anche con più competenza, possiamo tentare di fare nuovamente questo tipo di operazione. Un’operazione in cui la società, la disobbedienza, la lotta, la mobilitazione, l’impegno civico diventino esperienza amministrativa».

La parola chiave è partecipazione anche riguardo al ruolo dei quartieri, ha dichiarato di recente. In concreto, il cittadino che cosa deve immaginare in relazione all’autogoverno dei quartieri?

«Di partecipazione parlano in tanti. Spesso però i meccanismi della partecipazione vengono relegati in ambiti molto ristretti. La nostra idea, invece, è quella di abbracciare tutto l’ambito amministrativo nel segno della partecipazione. E infatti la prima azione sarà quella di cominciare a costruire in tutti i quartieri quelli che abbiamo definito i “luoghi dell’autogoverno”. Spazi pubblici dove le persone possano incontrarsi e formare la volontà della città. “Decide la città”: questo può essere il nostro slogan. Decide la città anche sulle finanze. Proponiamo un bilancio partecipativo che non sia un ambito ristretto ma consistente, in cui le persone decidano davvero dove fare gli investimenti per il futuro della città».

Si parla spesso di promesse elettorali. Lei giudica necessaria una negoziazione con il governo nazionale per quanto riguarda il problema finanziario del Comune di Messina. Perché?

«Io cercherò di sottrarmi in tutti i modi alla fiera delle illusioni che gli altri candidati sindaci stanno facendo. Lo faccio perché sono una persona onesta. Non voglio prendere in giro nessuno e so bene quali siano le condizioni finanziarie in cui versa il Comune. Condizioni che non riguardano solo il Comune di Messina ma tutta la Sicilia e il Sud, che sono in una situazione deficitaria. Così, avendo studiato e lavorato su questo, penso che bisognerebbe che gli amministratori siciliani aprissero un negoziato con il governo nazionale, in modo da avere condizioni e nuove norme che consentano di tornare in regime ordinario. Altrimenti, per i Comuni sarà difficile fornire quei servizi essenziali che caratterizzano la mission stessa del Comune».

Perché no al Ponte e invece sì a che cosa?

«Ponte e riarmo sono due elementi di carattere politico che per noi sono fondamentali perché danno il senso di una proposta politica. Noi siamo l’unica forza politica elettorale contro il Ponte e contro il riarmo. Ma noi abbiamo sempre detto un solo “no”, il Ponte e tanti “sì”. Tanti sì alle infrastrutture che vanno costruite intorno a quelli che noi chiamiamo i beni immateriali che la natura e la storia ci hanno dato. Cioè il patrimonio culturale, il clima e il paesaggio. Intorno a questi beni è possibile costruire lo sviluppo della città».

Altro tema: il voto utile. Perché votare voi e non il centrosinistra?

«Perché siamo una proposta alternativa. Abbiamo una visione di città completamente differente. La questione del Ponte, ad esempio, è molto significativa. Il giudizio sugli enti locali è anch’esso molto significativo. Noi riteniamo che il centrodestra e il centrosinistra abbiano distrutto gli enti locali. Quindi bisogna aprire una battaglia politica per ricostruire la possibilità anche semplicemente di dare servizi. Per questo chiediamo il voto per noi. Il voto utile, da questo punto di vista, è il voto per noi, a nostro avviso. Ci hanno detto: “Così fate vincere De Luca”. Noi sosteniamo che è esattamente il contrario. Una maggiore offerta elettorale rende più difficile la vittoria di uno dei candidati al primo turno».

Discontinuità anche rispetto all’amministrazione De Luca. Che cosa vi distingue?

«Tutto. I connotati politici di fondo sono tutti diversi. Dall’amministrazione De Luca ci distingue il rapporto che abbiamo con le istituzioni. De Luca e la sua giunta avevano un’idea delle istituzioni singolare. Solo per fare un esempio: loro non pensano che il Consiglio comunale sia importante. Ritengono che il Consiglio sia uno spazio politico che debba dare ragione al sindaco. Non è così. Dal punto di vista dell’ordinamento, il Consiglio ha compiti di controllo e d’indirizzo politico. Di conseguenza, se un sindaco va in aula, e non ha una maggioranza, ha il dovere di trovare un’intesa con quel Consiglio. Oppure si dimette e si va a elezioni».

Per lei, dunque, il ruolo del Consiglio comunale deve essere centrale e il sindaco deve dialogare con i consiglieri…

«Sì. Gl unici a essere eletti, oltre al sindaco, sono i consiglieri comunali e di quartiere. Di certo non gli assessori, che godono della nomina del sindaco. Quindi il Consiglio comunale è un’assemblea elettiva importantissima. In questi anni, si è fatto di tutto per distruggerne le prerogative. Noi non solo parliamo della sua importanza ma diciamo che non basta. Per questo pensiamo a forme di partecipazione e di decisione politica che allarghino la sfera della decisionalità».

A che punto siete con la lista di Messina in Comune e con la squadra di assessori?

«La lista è ormai completa. Nei prossimi giorni cominceremo la raccolta delle firme. La squadra ce l’ho in testa ma i nomi, ancora, preferisco non dirli».

Che tipo di caratteristiche dovrà avere la squadra guidata da Sturniolo?

«I nomi che ho in testa stanno esattamente sul campo che dicevo prima. Ovvero l’idea che lo sviluppo della città possa venire dalla bellezza del nostro territorio e dal patrimonio culturale. Sicuramente ci saranno personalità impegnate in questo campo».

Primi cento giorni: la prima cosa concreta che farà da sindaco?

«Girerò la città e incontrerò subito tutti per chiedere di lavorare insieme. Andrò in Consiglio comunale e dirò ai consiglieri: “Lavoriamo insieme”. Il nostro è un progetto politico di partecipazione. Questo è quello che farò da sindaco sin dal primo giorno».

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6 commenti

  1. bonanno giuseppe 23 Aprile 2022 09:56

    la sinistra estrema disperde da sempre ddi quattru voti chi avi….e come u famosu maritu cornuto chi per non far torto alla moglie si taglia gli attributi…….

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  2. Un altro che se ne deve andare da Messina

    IMPRESENTABILE!!

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  3. COGITO ERGO SUM 23 Aprile 2022 12:32

    “Quando abbiamo vinto c’era quest’idea che stavamo liberando la città dalle incrostazioni precedenti. Purtroppo poi non ci siamo riusciti … – Luigi Sturniolo”.
    Compagno Luigi Sturniolo, leggendo, queste tue parole, mi vengono subito alla mente quelle di una canzone di Ivano Fossati, (Lunario di Settembre – Il processo di Nogaredo nell’album DISCANTO, uscito nel 1990 per la Epic Records … “… tu non capisci, è questo il grande male ..”. Perchè tu, ancora oggi, 23 aprile 2022, continui a non renderti conto di un fatto elementare ; cioè che la Sinistra Italiana, e quindi anche quella messinese, te compreso, continuano, pervicacemente, nello stesso medesimo errore, che è quello di continuare a non avere una vera, solida, coerente ed efficace, cultura di governo, autocondannandosi così, sistematicamente ed ineffabilmente, alla sconfitta piu’ totale e cocente. Quanto tu oggi dichiari, non mi lascia che una sola scelta : votare altri candidati ed altri schieramenti, invitando quanta piu’ gente possibile, a fare altrettanto. Semplicemente perchè le nostre istanze, i nostri valori, fatti di vera ed autentica democrazia partecipata e dialogante, NON possono e NON devono andare in pasto a te ed a chi la pensa come te. Siamo in democrazia, certo, ed alla fine, chi deve vincere è l’elettorato, d’accordo. E se , tu, ma ne dubito, dovessi prevalere, rispettero’ il verdetto delle urne. Ma non saro’ certo io a sostenerti. Ne va della mia personale coerenza, che ho sempre avuto nel votare, sin dall’età di 18 anni. Ho sempre votato E MAI un’assenza, o un voto che non fosse valido.

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  4. COGITO ERGO SUM 23 Aprile 2022 13:00

    “Noi siamo l’unica forza politica elettorale contro il Ponte e contro il riarmo – LUIGI STURNIOLO”. Sei contro il riarmo : hai il coraggio di ripeterlo in faccia al popolo ucraino, vittima della politica di aggressione scatenata da quel fascista di Putin e dalla sua cricca ? Avresti detto lo stesso, (“no a riarmo”), se ti fossi trovato nel 1943-1945 a Milano ? Ma almeno un’idea su cosa sia la vera lotta di liberazione di un popolo oppresso, tu ce l’hai o no ? Oppure ci dirai che Pertini ebbe torto a porre ai nazifascisti, il dilemma, a Milano, se arrendersi o perire ? Tra poco, verrà ail 25 Aprile, ti invito a ripensare, con la massima sincerità ed attenzione, di cui, malgrado tutto, puoi essere ancora capace, a quel che fu la Resistenza in Italia, nel periodo dal 1943 – 1945 ; a non considerarlo, cioè come un argomento vuoto, retorico e senza contenuti morali e politici che abbiano un senso ancora oggi. E’ un tentativo, il mio, di farti ragionare, forse disperato, ma sento di doverlo fare : ora o mai piu.

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  5. Gino Sturniolo, Serietà e competenza un’occasione che Messina non può farsi sfuggire.

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  6. Ma che ci stai a fare in politica a MESSINA. Non fai altro che dire NO. NO PONTE. NO TAV . NO TAP . NO TERMOVALORIZZATORE. ORA NO DEGASSIFICATORE. MA TU LA MATTINA QUANDO TI ALZI ED ACCENDI LA LUCE TI SEI MAI CHIESTO CHI LA PRODUCE. QUANDO SALI IN MACCHINA E METTI IN MOTO TI SEI MAI CHIESTO COME VIENE FATTA LA BENZINA. QUANDO BUTTI LA SERA LA SPAZZATURA TI SEI MAI CHIESTO DOVE VA A FINIRE LA TUA SPAZZATURA. MA TU DOVE VIVI?

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