Segnalazioni Whatsapp

Suv alla fermata dell’autobus

MESSINA – Aver liberato dalle auto le fermate Atm è una conquista di civiltà della quale bisogna dare merito alla pervicace azione repressiva svolta dall’Azienda trasporti e dal Comune. Per troppo tempo gli autobus sono stati costretti a fermarsi in doppia fila per l’inciviltà di automobilisti che parcheggiavano negli stalli riservati ai mezzi Atm. In questo modo si ostacolava il regolare deflusso delle auto e, soprattutto, si costringevano gli utenti a salire e scendere dai bus in mezzo alla strada anziché dal più sicuro marciapiede.

La cultura dell’attimino

Purtroppo, però, come dimostra la foto inviata al numero WhatsApp 366.8726275, certe abitudini non si riescono a sradicare dalla testa di qualche automobilista maleducato, forse cultore del famoso “attimino”: “E vabbè, perché tanta indignazione? Mi sono fermato “un attimino” a prendere un caffè… Mi sono fermato “un attimino” a prendere mia figlio/a da scuola… Mi sono fermato “un attimino” a salutare un amico… Tutte scuse per giustificare un modo di fare che dagli altri non accetteremmo.

Sana condivisione degli spazi urbani

Il salto culturale che risulta necessario per una svolta sostenibile della mobilità passa anche dall’evitare questo tipo di comportamenti. Applicati in vario modo in diversi contesti, essi risultano tutti espressione di una visione individualistica, egoista e predatoria dello spazio urbano. Il senso di comunità e di condivisione, compagno fedele della qualità della vita, deve a tutti i costi prendere il sopravvento e guidare in ogni occasione le nostre scelte. È questa la strada maestra del benessere, non ce n’è un’altra. Ma che c’entra, potrà dire qualcuno, lo spirito di condivisione con il parcheggio? C’entra eccome, perché rispettare le regole e parcheggiare correttamente significa assicurare, appunto in sana condivisione, il diritto altrui a muoversi con la nostra stessa libertà. Un sogno per Messina? Si, ma certamente realizzabile.