Politica

Tari, arriva il sì dell’aula. E sulle esenzioni un “patto” con l’amministrazione

Si dice che non c’è due senza tre, e anche per la Tari 2019 sono serviti tre tentativi prima di arrivare al voto. Ieri sera però il consiglio ha chiuso il cerchio. Senza grandi polemiche sul piano finanziario da 46,3 milioni che sta alla base della gestione rifiuti del primo anno targato De Luca. Senza troppe discussioni e richieste sulle voci inserite nel piano che rappresenta la base dei prossimi progetti di MessinaServizi per i servizi ambientali in città. 

Le esenzioni

Il caso delle esenzioni per le fasce deboli della popolazione che ha tenuto banco durante le prime due sedute, alla fine si è risolto con un “patto” tra l’aula e l’assessore Dafne Musolino. I consiglieri di LiberaMe, dietro richiesta del presidente Claudio Cardile, hanno rinunciato a quei tre emendamenti che avrebbero inserito tre tipologie di riduzioni sulla Tari per associazioni che si occupano di disabili e famiglie in condizioni di indigenza con disabili al 100%. I pareri negativi degli uffici avrebbero rischiato di bloccare una discussione che infatti si era impantanata dalla prima seduta. E allora il presidente Cardile ha proposto di trasformare quegli emendamenti in ordini del giorno che l’aula ha approvato all’unanimità.

Il “patto”

I consiglieri di LiberaMe, Massimo Rizzo, Alessandro Russo e Nello Pergolizzi, hanno deciso di fidarsi dell’impegno preso da parte dell’assessore Musolino a nome dell’amministrazione. Gli ordini del giorno impegnano la giunta De Luca a prevedere delle somme da destinare alle esenzioni Tari nella variazione di bilancio. Quindi di fatto non ci sono oggi, non sono presenti in questo piano finanziario da 46,3 milioni, ma saranno recuperati in corso d’opera. Questo il “patto” siglato con il voto all’unanimità dell’aula, anche da parte di quei consiglieri che invece poi sulla delibera si sono astenuti, come i 5Stelle e il Pd. 

L’impegno

Il passo indietro dell’assessore Musolino, che in prima battuta lunedì sera aveva detto no categorico a qualsiasi ipotesi di esenzione e che però quella sera stessa aveva capito che sarebbe stato necessario “mediare”, ha sbloccato il voto.

E anche se in aula il numero dei presenti era bassissimo e a malapena si è raggiunto il numero legale, il piano finanziario e la tariffe Tari hanno trovato il via libera. Il termine del 31 marzo è stato rispettato. I messinesi possono iniziare a prepararsi per la Tari 2019. Nota positiva: non ci saranno aumenti sulla bolletta (VEDI QUI).

Francesca Stornante