cronaca

Traffico di rifiuti a Messina, l’Accusa vuole le condanne per i Mancuso e i costruttori

MESSINA – La condanna per tutti, con pene che vanno da uno a 5 anni, a seconda dei ruoli nella vicenda. E’ questa la richiesta dell’Accusa al processo abbreviato nato dopo la scoperta della discarica abusiva a Gravitelli, gestita dalla famiglia Mancuso e sequestrata nel 2019 dalla Guardia di Finanza dove alcuni costruttori cittadini continuavano a scaricare materiale da risulta dei cantieri.

Oggi è cominciato il processo col rito alternativo, scelto dalla gran parte degli imprenditori coinvolti e da alcuni dei collaboratori alla gestione del sito di Portalegni, in pieno centro cittadino, ritenuto dagli investigatori una vera e propria bomba ecologica. L’indagine è stata battezzata “Montagna Fantasma”

Dopo le richieste della Procura, la parola è passata ai difensori e l’udienza è stata aggiornata al prossimo 24 febbraio per dare modo all’avvocato Salvatore Silvestro di prendere la parola. Sarà poi il momento della sentenza. Tra le parti civili Legambiente, assistita dall’avvocata Aurora Notarianni.

Alcuni degli imputati avevano richiesto di poter patteggiare la pena, concordandola con l’Accusa. Ma il giudice per l’udienza preliminare l’aveva giudicata troppo bassa, ed aveva riconvocato tutti per una nuova udienza per dare modo loro di scegliere come proseguire il procedimento. Decisi anche due proscioglimenti.

Altri avevano già optato per il rito ordinario e sono stati rinviati a giudizio. Il processo per loro comincerà tra qualche giorno.