Cronaca

Tragedia alla Targa Florio, Aci citato in causa per la morte di Mauro Amendolia

L’Aci di Palermo sarà responsabile civile al processo per la morte di Mauro Amendolia, il pilota messinese di 53 anni scomparso in un incidente di gara durante la Targa Florio 2017.

avvocato Giovanni Mannuccia

Lo ha deciso il giudice per l’udienza preliminare di Termini Imerese Viviana Gioeli, che ha accolto la richiesta dell’avvocato Giovanni Mannuccia, legale dei familiari, citando l’Automobil Club Italia come responsabile civile in quanto ente organizzatore dello storico rally siciliano.

L’indagine ha infatti stabilito che Amendolia non è stato stroncato da un malore o un’errata manovra, ma che l’incidente è da addebitare alla mancata sicurezza del percorso di gara. L’ipotesi di omicidio stradale è stata quindi mossa nei confronti di tre persone: il presidente Aci di Palermo Angelo Pizzuto, il direttore di gara, Marco Cascino e il delegato all’allestimento del percorso, Antonio Pochini ( i ruoli sono riferiti all’epoca dei fatti). Per loro proprio stamane si è aperto il vaglio preliminare e, prima ancora di entrare nel vivo, il GUP Gioeli ha stabilito alcuni importanti punti fermi dell’udienza.

Insieme alla citazione civile dell’Aci, è stata infatti ammessa come parte civile la moglie di Amendolia e sono state “riportate” nel procedimento, come parti offese, le due figlie, inizialmente non individuate. Poi tutto è stato aggiornato al dicembre prossimo.

Il giudice sentirà la Procura, il legale dei familiari e i difensori degli indagati. Poi dovrà decidere se le accuse – e quindi la responsabilità e i rispettivi ruoli degli indagati nella vicenda – dovranno essere vagliate dal Tribunale o se le ipotesi di reato non reggono.