Uno puntualissimo , l’altro in ritardo (seppur giustificato a causa della nottata trascorsa a Palermo per la finanziaria regionale); uno in giacca e cravatta , l’altro in maglietta, per di più con una scritta (“A ciascuno il proprio mestiere”) che suonava come una provocazione se non un vero attacco allo stesso candidato sindaco del centrodestra, a cui De Luca ha anche regalato la bozza del manuale sull’aspirante amministratore; uno sopra le righe, anche quando cerca di darsi un contegno, l’altro con quell’inconfondibile stile british ; uno sostenuto da un’armata, messa in campo dai partiti che compongono la coalizione di centrodestra, l’altro candidato solitario che sin dal primo giorno della campagna elettorale quell’armata ha cercato di abbatterla a suon dichiarazioni di fuoco. Apparentemente l’ex direttore dell’IRCCS Neurolesi Dino Bramanti ed il deputato regionale Cateno De Luca in comune non hanno proprio niente, e sino ad oggi la distanza tra i due appariva marcata e insanabile, soprattutto perché all’apertura di Bramanti in occasione della presentazione della sua candidatura l’ex sindaco di Santa Teresa aveva risposto picche, usando peraltro parole molto dure, dirette tanto agli alleati della coalizione di centrodestra quanto allo stesso Bramanti (VEDI QUI) .
Tuttavia, trascorse solo poche settimane da allora, i due candidati a sindaco, in una Sala Consiglio di Palazzo dei Leoni stracolma, si sono seduti l’uno accanto all’altro, in un clima disteso, ufficialmente per siglare il patto per Messina. Cinque punti con cui sostanzialmente i due aspiranti sindaci si promettono vicendevolmente di deporre l’ascia di guerra e proseguire la campagna elettorale «nel rispetto reciproco, del buon senso civico, nello spirito del confronto democratico e nell'interesse di Messina e dei Messinesi ».
«Nessuno dei due in questo momento sta pensando lontanamente di ritirarsi, né in prima né in seconda battuta» ha chiarito subito Bramanti .
«Noi siano in competizione e continueremo in competizione . Non c’è nessuna ipotesi di ritirare alcuna candidatura» gli ha fatto eco De Luca, che ha aggiunto: «Nessuno di noi ha intenzione di ritirarsi, noi andiamo avanti fino in fondo e per un motivo molto semplice: qui sicuramente , nel quadro complessivo, ci sono gli uomini migliori. Qui sicuramente c’è il prossimo sindaco di Messina».
Quindi, stando alle dichiarazioni di De Luca , Bramanti è allo stesso tempo il candidato inesperto («Io ho già dimostrato di saper fare il sindaco, lui lo dovrà dimostrare») e il miglior sindaco che Messina possa avere, dopo di lui ovviamente.
De Luca e Bramanti non vedono contraddizioni in questo improvviso avvicinamento né accettano dietrologie di alcun tipo. «Con stile porteremo avanti i nostri programmi. Saremo avversari ma non nemici», hanno ribadito più volte, escludendo categoricamente che i due percorsi possano unirsi.
Il 16 maggio, giorno in cui le candidature dovranno essere ufficialmente presentate, ai nastri di partenza dunque ci saranno entrambi. Così assicurano Bramanti e De Luca , senza paura di smentita.
Intanto sull’esito delle elezioni, il pronostico dei due candidati è diverso: se De Luca si vede al ballottaggio proprio con Bramanti, quest’ultimo è convinto che la partita si chiuderà al primo turno , e asuo vantaggio: «Le elezioni finiranno il 10 giugno».
Danila La Torre