CMdB guarda alla campagna elettorale. E alla candidatura bis di Accorinti

Le elezioni regionali si sono concluse, ma hanno aperto una finestra sui prossimi appuntamenti elettorali. Cambiamo Messina dal Basso ha già iniziato a guardare fuori da quella finestra, scorgendo all’orizzonte le elezioni amministrative della prossima estate.

Il movimento che nel 2013 ha sostenuto la candidatura di Accorinti e che in questi anni si è sempre più politicizzato ( a sinistra), perdendo contestualmente quella forza civica che lo aveva contraddistinto ai suoi esordi e numero di adepti, è già proiettato alla prossima campagna elettorale.

In un documento, Cmdb esprime valutazioni, negative, sulle ultime elezioni regionali e chiama anche a raccolta tutti i messinesi indignati al fine di partecipare ad una sorta di incontro programmatico, che servirà sia a contarsi che a preparare la controffensiva in vista delle elezioni cittadine.

«L'esito del 5 novembre – si legge – ci ha messi di fronte ad una realtà amara: le roccaforti dei vecchi sistemi di potere non sono state espugnate; alcune, anzi, sembrano essersi rafforzate; altre, nuove, sono state edificate; altre ancora hanno cambiato volto, ma vecchi sono l'arroganza e lo sfoggio di potere».

Secondo CMdB si è assistito al «riemergere di un ceto politico più concentrato sui propri interessi particolaristici che sul servizio alla collettività» e questo ha portato gli attivisti del movimento «a riflessioni su noi stessi come singoli e come movimento, sui nostri limiti ed errori, sull'esperienza dell'amministrazione Accorinti con le sue contraddizioni, i suoi risvolti concreti e la sua carica ideale».

Cambiamo Messina dal Basso è arrivato alla conclusione che è ancora possibile ritrovare una «rinnovata forza di cambiamento».

«Abbiamo provato a leggere più a fondo dentro le dinamiche complesse di questa singolare città. Siamo stati molto colpiti dall'indignazione di coloro che abbiamo incontrato e di chi ha affidato ai social i suoi sentimenti. Abbiamo sentite come nostre – scrivono ancora gli attivisti – la rabbia, la rassegnazione, lo sconforto, la delusione, l'amarezza, ma anche la voglia di reagire e la speranza che i semi gettati possano pian piano germogliare”.

Cambiamo Messina dal Basso lancia dunque un appello a «tutte e tutti coloro che hanno vissuto con sgomento, sconforto e indignazione i risultati delle ultime elezioni regionali» e dà appuntamento a domenica 19 novembre alle 17,15 al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca.

«Crediamo sia necessario uscire dalle nostre case ed incontrarci, guardarci negli occhi, ritrovarci anche con le nostre diversità, provare a costruire con determinazione e creatività una risposta collettiva», si legge ancora nel documento che sembra gettare le basi per un’attività di programmazione in vista delle amministrative.

Le prossime elezioni cittadine vedranno ancora in campo il sindaco Renato Accorinti. La voglia di ricandidarsi c’è, ed anche la voglia di riconfermare – in caso di nuovo successo elettorale – la squadra di assessori, come emerso in una riunione di qualche mese fa a Palazzo Zanca, alla quale parteciparono anche i rappresentanti di Cmdb (vedi qui). Più recentemente, pure il vicesindaco Gaetano Cacciola, parlando ai microfoni di Rtp, ha pubblicamente ammesso che c’è tutta l’intenzione di prolungare di altri cinque anni il mandato amministrativo e continuare il percorso iniziato cinque anni fa.

Un percorso che ha lasciato per strada numerosi sostenitori del sindaco (dall’amico fraterno Antonio Mazzeo, ai fratelli Conti Nibali, passando per gli ex consiglieri Gino Sturniolo e Nina Lo Presti, l’ex esperta Clelia Marano e tanti altri ancora). Al fianco del primo cittadino, nonostante gli alti e i bassi di questi anni, sono rimasti gli attivisti del Movimento Cambiamo Messina dal Basso (il cui numero – come detto -si è ridimensionato). Non è dunque è fantapolitica ipotizzare che sarà ancora Accorinti il candidato sindaco del movimento, di cui fanno parte tra gli altri l’attuale assessore Federico Alagna, l’ex assessore Filippo Cucinotta e l’esperto Giampiero Neri detto Già.

Danila La Torre