Trischitta, La Paglia, Pagano: “Sindaco e Ursino cestinano il progetto per il Giardino Corallo. Scelta scellerata”

Il fatto davvero singolare è che l’amministrazione, trovandosi sul tavolo il 31 maggio la proposta presentata da 40 associazioni, capofila la BeB, per la gestione del Giardino Corallo, da giugno a settembre, a costo zero per il Comune ed anzi con l’introito del 5% degli incassi, l’ha cestinata senza battere ciglio, preferendo pochi giorni dopo “donarla” all’Ente Teatro Vittorio Emanuele che al momento non ha alcuna programmazione. Paradossi di una giunta che chiude le porte alla partecipazione e soprattutto lascia i messinesi senza uno spazio che per decine di anni ha dato modo a chi resta in città di trascorrere serate all’insegna dello spettacolo e del cinema. Il progetto, chiamato “Vivilearene 2016”, prevedeva oltre 100 manifestazioni da realizzare tra il Giardino Corallo e l’Arena Cicciò, con eventi, presentazioni di libri, spettacoli, proiezione di film all’aperto. Il tutto con la collaborazione di 40 associazioni sotto la supervisione della IV circoscrizione e della stessa amministrazione. Il progetto era aperto anche alla collaborazione di altre istituzioni, come il Teatro Vittorio Emanuele, l’Università, la Sovrintendenza ai Beni culturali e ai privati.

Invece Accorinti e l’assessore Ursino hanno preferito cestinare il progetto per ipotizzare un affidamento al Teatro in comodato d’uso per i prossimi 3 anni.

La notizia, pubblicata su Tempostretto (leggi qui) ha fatto sobbalzare dalla sedia il capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta che insieme ai colleghi Rita La Paglia (Sicilia Futura) e Francesco Pagano (Progressisti Democratici, area Forza Italia), ha invitato in conferenza stampa il sindaco a tornare indietro sui suoi passi e indire una gara.

“Non riusciamo a comprendere come a fronte di un progetto sottoscritto da 40 associazioni e con il sostegno della stessa circoscrizione l’amministrazione abbia deciso di ignorarlo e di dimenticare per quanti anni al Giardino Corallo sono state organizzate attività culturali di grande richiamo- ha spiegato Rita La Paglia- L’amministrazione ha sbarrato le porte alla partecipazione per aprirle al Teatro. Non comprendiamo la sordità di questa giunta”.

Le 40 associazioni peraltro sono tutte note in città per la decennale attività negli ambiti culturale degli spettacoli, per non parlare del fatto che oltre ad accollarsi ogni tipo di spesa, la pulizia e la manutenzione ed a garantire all’amministrazione una serie di giorni per organizzare eventi propri, il progetto prevedeva il pagamento del 5% degli incassi da corrispondere entro 90 giorni dalla chiusura dell’attività, prevista a fine settembre. Il cartellone era già pronto. Ma il sì non è arrivato, Palazzo Zanca ha preferito cambiare strada e affidarsi al Teatro che invece non ha alcuna programmazione (ed al momento è alle prese con la bufera post-Saija).

“Voglio ricordare che le attività al Corallo sono iniziate nell’81 e che solo grazie a chi ha gestito la struttura fino ad ora, c’è stata la possibilità, ogni estate, per quanti restano in città di poter trascorrere incantevoli serate- ha aggiunto Trischitta- Invece, inspiegabilmente Accorinti e Ursino hanno deciso di rompere la tradizione che era a costo zero per il Comune. Non voglio pensare che si sia trattato di un dispetto nei confronti di Egidio Bernava, che ha gestito la struttura fino a settembre scorso, che era tra gli assessori designati di Felice Calabrò, e che si era candidato ai vertici del Teatro. Non posso credere una cosa simile. Pertanto invito il sindaco a cambiare idea su una scelta scellerata ed a tornare sui suoi passi ed a fare una gara. Perché non si è proceduto, legittimamente, con un bando di gara nonostante i grandi risultati in 30 anni anche di pubblico, ma per un affidamento al Teatro? Peraltro nel progetto presentato dalle associazioni erano previste anche più serate da fare gestire direttamente all’amministrazione”.

Stessi dubbi anche per il consigliere Francesco Pagano che sottolinea come l’amministrazione abbia “accantonato un progetto che prevedeva la partecipazione tra pubblico e privato a favore di un affidamento che riguarda solo il pubblico”.

Nel frattempo l’estate è iniziata e gli spettacoli già previsti dalle associazioni con Vivilearene 2016 sono rimasti in un cassetto e nei sogni di quanti credevano davvero che la partecipazione fosse molto più di uno slogan per quest’amministrazione e si sono dovuti ricredere.

Rosaria Brancato