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“Addio sud, con l’autonomia differenziata la secessione dei ricchi” VIDEO

MESSINA – “Con il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata avverrà la secessione dei ricchi”. Non usa parole prudenti il presidente dell’Assemblea del Pd, il costituzionalista Antonio Saitta. Con lui, ad animare a Santa Maria Alemanna, nella mattina del 18 febbraio, un incontro sul tema, promosso dal Partito democratico, sono la deputata Stefania Marino, la consigliera comunale e componente della segreteria regionale Antonella Russo e il segretario generale della Cgil di Messina Pietro Patti. Mette in evidenza Saitta: “Un bambino reggino ha ovviamente gli stessi diritti di un bambino di Reggio Emilia. E quindi hanno lo stesso diritto, in linea con la Costituzione, a fare le stesse ore di scuola, ad avere la mensa scolastica e gli stessi servizi, con la stessa qualità. Ma sappiamo che non è così. E il regionalismo differenziato può avere un significato, e non essere incostituzionale, se viene declinato nel senso di ridurre i divari tra nord e sud. Tuttavia, non è questa l’impostazione del disegno di legge Calderoli, che acuisce le disuguaglianze fra parti del Paese, a danno del Meridione. In questo caso, s’incrementano le distanze tra nord e sud”.

Un confronto ricco di spunti da approfondire, quello promosso dal Pd. Il regionalismo differenziato è stato inserito nella Costituzione (articolo 116, comma 3), con la riforma del Titolo V (legge costutuzionale del 2001), e la questione meridionale è stata resa marginale su spinta leghista, è stato sostenuto nel corso del dibattito. E, da parte sua, il segretario della Cgil Patti ha sottolineato che “l’autonomia differenziata va rigettata senza se e senza ma. Le disuguaglianze vengono prima cristallizzate e poi aumentate con questa legge. Occorre, invece, impegnarsi per garantire diritti a tutti in modo uniforme nel Paese”. E ha messo in risalto sempre Saitta: “Se si fossero attuati i Lep, livelli essenziali di prestazione, previsti dalla riforma del 2001, e solo per due categorie li ha fatti il governo Draghi, il sud avrebbe avuto un numero straordinario di risorse. In mancanza dei Lep, il criterio è quello delle spese storiche e quindi le differenze tra nord e sud rimangono fisse”.

In video una parte dell’intervento del costituzionalista Saitta.

L’incontro del Pd di Messina
Il pubblico a Santa Maria Alemanna