Cronaca

«De Luca uno di noi»: cori in piazza a sostegno del sindaco. Ma non mancano i dubbi

«Noi abbiamo Cateno De Luca». «Te ne devi andare, La Paglia te ne devi andare». «Uno di noi, De Luca uno di noi». Cori da stadio e applausi a scandire la manifestazione a sostegno del sindaco di Messina nel giorno in cui ha annunciato la volontà di dimettersi. A piazza Unione Europea, davanti il Comune, una cinquantina di persone si sono radunate per esprimere solidarietà e vicinanza al sindaco di Messina. Un sit-in organizzato dal comitato #iostoconcatenodeluca che si scaglia contro La Paglia e la gestione dell’Asp di Messina in questa emergenza Covid a Messina e chiede al sindaco di non abbandonare una nave che senza di lui affonderebbe senza speranza.

Le voci in piazza

Il primo a prendere la parola è stato Gianluca Gangemi, sindacalista Fiadel e lavoratore della Messina Social City. Ha voluto sottolineare di essere l’organizzatore di questa manifestazione: «Noi ci mettiamo la faccia. Siamo stanchi di sentire ogni giorno attacchi al nostro sindaco. Vogliamo ricordare a tutti che è stato eletto dai cittadini e non per grazia ricevuta. Siamo qui perché non consentiremo al nostro di sindaco di interrompere il suo mandato. Deve rimanere fino alla fine. So che è amareggiato, ma non può lasciare i messinesi che l’hanno votato in questo periodo di pandemia. Nessun sindaco ha fatto quello che sta facendo lui. E’ il miglior sindaco che Messina abbia avuto negli ultimi 30 anni. Sappiamo tutti che il sindaco De Luca non è una persona facile. Ma è una persona di cuore».

A prendere la parola poi un’altra lavoratrice dei servizi sociali della Città Metropolitana, che ha ribadito vicinanza al sindaco non risparmiando critiche a chi lo ha attaccato, tirando in ballo anche la stampa.

Attacco a La Paglia

Il megafono è passato poi a Clara Crocè, anche lei sindacalista Fiadel. «Ho chiesto le dimissioni di La Paglia lo scorso 20 marzo per quello che era già accaduto nella gestione dell’emergenza Covid in città. Ricordate la casa di riposo Come d’Incanto? Lì è morta mia zia. Poi a dicembre è morto il nostro amico e collega Santino Paladino, invocando aiuto per la famiglia a casa che era piena di rifiuti. Il sindaco De Luca ha difeso la città e tutta la Sicilia cercando di bloccare lo Stretto. Ora tutte le colpe sono di De Luca? O di un governo che ci prende in giro con i colori? Nessuno di noi vuole stare chiuso in casa, la gente ha bisogno di andare a lavorare per vivere. Il governo non ha aiutato nessuno. Intanto a Messina cosa dobbiamo aspettare? Di morire per colpa di un uomo messo da Musumeci e Razza?».

In piazza anche Carmelo Picciotto, presidente di Confcommercio Messina. Ha preso la parola precisando di essere alla manifestazione come libero cittadino, da amico del sindaco De Luca. «Questo non è il momento per le dimissioni di De Luca e penso che non lo sarà mai. Un sindaco che lavora così non lo abbiamo mai visto. Non è uno spot elettorale, ma non posso che ammirare una persona che lavora così per la sua città. Siamo qui per dimostrargli la nostra amicizia, per dirgli in questo momento difficile che gli siamo accanto.

I dubbi

Una manifestazione che però lascia una serie di interrogativi. A porre delle domande è il consigliere comunale del Pd Alessandro Russo. I punti su cui focalizzare l’attenzione sono tre. Innanzitutto la tempistica di questa iniziativa. «Il comitato ha dichiarato di essere stato autorizzato dalla Questura di Messina, ma le richieste di autorizzazione per queste manifestazioni devono essere presentate almeno tre giorni prima dell’evento. Dunque la domanda sorge spontanea: tre giorni fa il comitato sapeva già che oggi il sindaco De Luca avrebbe annunciato le dimissioni?»

Altro punto: «Tre giorni fa De Luca non aveva ancora ritirato la sua ordinanza che sarebbe entrata in vigore domani e che inaspriva le misure restrittive della zona rossa. Dunque, è possibile che un comitato a suo favore nel frattempo organizzava una manifestazione di piazza? Seppur con tutti i criteri anti Covid e senza assembramenti? Mentre il sindaco che sostengono stava per chiudere tutto compresi i servizi essenziali?».

Il terzo aspetto riguarda poi l’opportunità di un’iniziativa simile: «In piena zona rossa e con i contagi che continuano a salire, con un’emergenza sanitaria che è sotto gli occhi di tutti, era opportuna una manifestazione simile?. Considerato che è in vigore il divieto di spostamento se non per motivi di salute, lavoro e necessità?».

“Che città è diventata Messina?”

Sempre dal Pd, anche il consigliere comunale Gaetano Gennaro chiede risposte. Mi domando sei i Vigili urbani e le Forze dell’Ordine hanno provveduto a: disperdere la riunione, identificare i responsabili, elevare le contravvenzioni previste, denunziare i fatti all’Autorità giudiziaria. Tutto ciò per un elementare rispetto verso l’autorità dello Stato e delle altre Istituzioni pubbliche e, soprattutto, dei lavoratori, degli operatori economici, del personale sanitario, degli anziani, dei giovani e di tutti i semplici cittadini che in questo periodo stanno rinunziando ai loro diritti fondamentali per contribuire alla lotta contro il virus. Ma che città è diventata Messina?».

Il video di chi non è potuto scendere in piazza

Viste le restrizioni da zona rossa, non era possibile creare assembramenti. Così chi non ha potuto partecipare alla manifestazione ha realizzato un video per mostrare la propria vicinanza al sindaco.