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D’Uva: “Il mio Impegno civico per Messina e la distanza dal M5S” VIDEO

MESSINA – Francesco D’Uva racconta il suo nuovo percorso poliitico a piazza Duomo, nel cuore della città. È capolista alla Camera nel collegio di Messina, con province ed Eolie, per il proporzionale con Impegno civico, il movimento guidato dal ministro Di Maio, nell’ambito della coalizione di centrosinistra.. Un “centro democratico” che si è staccato dal Movimento Cinquestelle. Sottolinea il deputato messinese, con due legislature alle spalle: “Dai miei amici e colleghi del M5S mi separa una distanza politica. Noi non facciamo finta di non essere stati al governo per quattro anni e rivendichiamo con forza le nostre scelte, a partire dal reddito di cittadinanza fino al sostegno al governo Draghi. Il miglior presidente del Consiglio possibile se consideriamo la sua credibilità internazionale”.

“Una cultura di governo e sul terzo mandato nessuna incoerenza”

Tra i suoi obiettivi, “con un’attenzione nei confronti del territorio messinese già dimostrata con il risanamento e la scelta in merito all’Autorità di sistema portuale dello Stretto“, il decreto taglia bollette, con sostegno alle imprese e alle famiglie in difficoltà, e il mutuo zero anticipo casa per gli under 40. Aggiunge D’Uva: “Rispetto ai periodi iniziali del M5S, una volta al governo, abbiamo capito che cosa si poteva realizzare e che cosa era sbagliato sostenere. Lo stesso Di Maio ha fatto mea culpa in un libro. Abbiamo acquisito una cutura di governo e avere innescato una crisi di governo, come ha fatto il mio ex movimento politico, è stato un grave errore politico”.

Ma che cosa replica il deputato a chi lo critica per essersi candidato dopo due mandati alla Camera? Ha rinnegato il vecchio cavallo di battaglia Cinquestelle dello stop dopo due legislature? “Anche questo aspetto fa parte di un’evoluzione politica, di una maturazione del punto di vista. In ogni caso, come rispettavo le regole nel M5S, così mi attengo alla linea di Impegno civico e siamo troppo giovani, come movimento politico, per permettersi di non candidare chi ha maggiore esperienza e può dare il proprio apporto”.