di Marco Olivieri, riprese e montaggio di Silvia De Domenico
MESSINA – “Sono malata, devo abbandonare la mia abitazione il 23 gennaio e non so dove andare. Le istituzioni mi aiutino”. La signora Bruna Vincenzi vive in centro città, ha 66 anni, ed è stata sfrattata. Non può più ottenere rinvii e sofffre di una malattia genetica, la sindrome di Churg Strauss, in base alla quale deve evitare ogni possibile fonte di contagio da parte di virus e qualsiasi altro agente patogeno. Spiega con la lucidità di chi è disperato, in una casa piena di scatoloni e valigie, tra umidità e polvere: “Per fare rendere l’idea, non posso usare servizi utilizzati da altre persone e non posso stendere i miei vestiti fuori ma solo all’interno. Un semplice volo di uccelli o d’insetti rappresenta per me, che sono immuno depressa, una sicura fonte di contagio”.
La signora Vincenzi aveva un ruolo di responsabilità, quando lavorava, prima della malattia, ma oggi la sua pensione, compresa quella d’invalidità, non basta a farle pagare l’affitto e a provvedere alle spese necessarie. Vive sola, è separata dal marito, e senza figli o parenti che la possano aiutare. Da qui un appello alle istituzioni affinché intervengano “ma subito. Non c’è tempo. Soffro di numerose patologie, oltre ad avere difficoltà nel movimento, e non posso abitare a contatto con altre persone in una struttura. Avrei bisogno di un’abitazione autonoma. La mia cardiopatia e altre malattie certificate mi fanno essere costantemente a rischio di vita”.
A questa condizione precaria si aggiunge una situazione disperata, con lo sfratto imminente. Bruna Vincenzi si muove con affanno, sorretta da una stampella, tra gli scatoloni della sua abitazione e il respiro che va e viene. E ha bisogno di una rassicurazione. Ha il terrore di rimanere in strada: il 23 gennaio s’avvicina.
Come testata, su questi temi intendiamo insistere, convinti che l’emergenza abitativa vada affrontata con il massimo sforzo. E che nessuno debba rimanere solo.