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La piaga dell’abbandono dei rifiuti a Messina. Ecco cosa rischia chi sporca la città VIDEO

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Una piaga dura a morire. A piedi, in auto o su mezzi a due ruote sono ancora troppi gli incivili che si ostinano ad abbandonare i rifiuti non differenziati sul suolo pubblico. In città, sui Colli, sulla Panoramica o nei torrenti. Ecco perché la sensibilizzazione non basta, il Comune di Messina ha deciso ormai da qualche mese di passare anche alla repressione. Così nel mese di settembre sono state posizionate 60 fototrappole nei siti oggetto di abbandoni. Alcune discariche sono sparite del tutto, altre si sono spostate di qualche metro e in alcuni casi invece è cambiato poco o niente.

In particolare, sul nostro giornale riceviamo ogni giorno segnalazioni sulle discariche abusive. Un termometro di tante violazioni delle regole.

In 4 mesi di sperimentazione sono sparite 43 discariche abusive

Ecco il report che racconta come è andata questa sperimentazione durata 4 mesi. Non terminerà qui il lavoro di controllo del territorio, infatti già da metà gennaio verranno installate altre 150 telecamere e poi si procederà con il progetto Magis, che prevede il posizionamento di più di 1000 punti di osservazione.

Gli abbandoni costano alla città un milione di euro l’anno

L’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Basile, si dice soddisfatta della fase sperimentale. L’assessore Francesco Caminiti spiega i risultati ottenuti e la fase che seguirà. Per la presidente di Messina Servizi Mariagrazia Interdonato la piaga dell’abbandono, o del cattivo conferimento di alcuni condomini, non permette alla nostra città di fare quel passo in avanti nella percentuale di raccolta. “Senza questi eventi probabilmente saremmo già al 65% di differenziata”, dice Interdonato. E poi c’è il tema della perdita economica che si ripercuote non solo sulla società ma su tutti noi attraverso la Tari. Sì perché la pulizia straordinaria delle discariche abusive costa alla collettività circa un milione di Euro l’anno, oltre allo spreco di risorse umane che potrebbero essere destinate ad atri servizi.

Il lavoro di chi giorno e notte stana gli “zozzoni”

Con il comandante della Polizia metropolitana Giovanni Giardina e gli ispettori della Polizia municipale Cosimo Peditto e Giacomo Visalli raccontiamo il lavoro che svolgono giorno e notte gli agenti impegnati nei servizi contro i reati ambientali. Pedinamento che a volta vanno avanti per 8-10 ore; osservazione di giorni e giorni di registrazioni; aggressioni verbali e fisiche all’ordine del giorno. Un lavoro che non sempre si concilia con tutti gli altri servizi cui si dedicano i vigili di Messina. “Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un attacco vero e proprio a tutto il Corpo per una pseudo assenza nei reparti viabili”, racconta rammaricato l’ispettore Visalli. E conclude: “Noi ci siamo, siamo sul territorio sempre e vorremmo essere supportati di più dal comando“.