di Matteo Arrigo e Giuseppe Fontana
MESSINA – Da oggi ATM “fa sul serio”. Con un piccolo “cartello” apparso ieri, l’azienda trasporti messinese ha avvisato gli utenti che dal 21 aprile in poi, quindi dalla mattinata odierna, sarebbero scattati i controlli all’ormai celebre parcheggio del cavalcavia. E mentre oggi intorno alle 10 erano soltanto 15 le auto lasciate negli stalli blu, sono arrivate anche le prime multe.
Gli addetti dell’azienda hanno presieduto l’area, soprattutto nella prima parte di mattinata, e anche noi, sebbene per pochi minuti, abbiamo giustamente esposto il tagliando per non trasgredire alla nuova regola. Ma ai cittadini l’idea di dover pagare per parcheggiare al Cavalcavia sembra proprio non piacere. Rispetto alle 27 auto di martedì scorso, oggi erano ancora meno. E le macchine che entrano, fanno il giro e vanno via, continuano a moltiplicarsi, “spaventate” dai cartelli delle tariffe.
E poi c’è un’altra criticità, che ci hanno segnalato diversi utenti. Tra i 175 stalli “blu” ce ne sono anche 2 per i portatori di disabilità. Ma chi è in carrozzina ci dice che usufruire dell’area è tutt’altro che semplice. Sì, la rampa per salire sul marciapiede c’è e funziona, ma poi? Lungo tutto il percorso fino al semaforo dell’incrocio con la via La Farina, non ci sono altre rampe per scendere e, soprattutto, è impossibile proseguire in modo agevole. La causa sono svariate barre di metallo che fanno da ostacolo a poche decine di metri dall’uscita del parcheggio.
Un problema grave, quello delle barriere architettoniche, che colpisce non solo i disabili, ma anche le persone anziane o i genitori con passeggini al seguito, costretti a camminare in strada. Il rischio è alto, soprattutto nel tardo pomeriggio, in una zona non perfettamente illuminata ma comunque molto trafficata.