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Mobilità. Mondello e la Messina del futuro: “La costruiremo in dieci anni” VIDEO

di Giuseppe Fontana e Silvia De Domenico

MESSINA – “Stiamo costruendo la città del futuro con un orizzonte temporale di dieci anni”. L’assessore Salvatore Mondello prosegue il proprio lavoro e rinnova la fiducia in una Messina che nei prossimi mesi cambierà volto. Un tema cruciale è quello della mobilità, con l’obiettivo di incentivare il trasporto pubblico, cambiando il concetto di Ztl e con progetti come lo smart parking, presentato ieri.

Mondello: “Pianificazione complessiva per una ztl reale”

La strategia di cui più volte ha parlato Mondello è quella della pianificazione: “In questo momento ci sono buone notizie, con il Pgtu che arriverà in Consiglio comunale nelle prossime settimane. E poi c’è il Pums, che è in fase di valutazione ambientale e strategica alla Regione. Sono due strumenti che ci consentiranno di avere un quadro complessivo della mobilità cittadino. Aggiungo che siamo già a buon punto con tutti i parcheggi di interscambio, altra tessera che si inserisce nel quadro complessivo. Tutto questo ci porterà a una Ztl reale, che non è legata al sistema attuale di parcheggi a pagamento”. Per il Pgtu è questione di giorni: già la prossima settimana ci sarà il primo passaggio tecnico per poi arrivare al Consiglio comunale, probabilmente nella prima metà di settembre.

“Abituarsi al trasporto pubblico? Come fatto con la differenziata”

Ma c’è anche un’altra questione, quella culturale. In una città che per decenni (e ancora oggi) vede l’auto al centro della propria quotidianità, come si fa ad abituare i cittadini ad utilizzare i mezzi pubblici? “Tutta la nostra filosofia è incentrata su questo e bisogna investire parecchie risorse sul piano culturale. Sono dell’idea che ci vogliano tempo e pazienza. Si tratta di un percorso decennale e piano piano il messinese si abituerà. Mi permetto di paragonare la questione a quanto accaduto con la differenziata: pian piano ci siamo abituati e varrà anche per i trasporti. Ci sarà un lasso di tempo in cui ci abitueremo a un nuovo modo di vedere la città”.