Attualità

Reddito di cittadinanza, il caso dei navigator: “Siamo 1.500, vogliamo risposte” VIDEO

di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico

MESSINA – “Il 31 ottobre è scaduto il nostro contratto. Siamo in 1.500”. Daria Lucchesi è una ormai ex navigator, una di quelle figure chiave durante tutto l’iter del reddito di cittadinanza. Con il governo intenzionato ad abolire la norma, i primi ad aver perso il posto di lavoro sono proprio loro, che avevano il compito di cercarlo ai percettori del sussidio. “Il ministro ha mandato una nota alle Regioni per capire chi volesse prorogare i nostri contratti. Alla Regione siciliana interessava, ma poi non se n’è fatto nulla”.

Contratti scaduti il 31 ottobre

“Aspettiamo una convocazione che doveva esserci il primo dicembre – racconta Daria Lucchesi – ma non c’è mai stata data risposta. Ci auguriamo che il governo trovi una soluzione strutturale per 1.500 lavoratori. Non bisogna sottovalutare che per formarci sono state usate delle risorse pubbliche. E che i centri per l’impiego sono in affanno, non solo per il reddito di cittadinanza ma per tutte le mansioni svolte in questo periodo, spesso sostituendoci proprio ai lavoratori del centro per l’impiego”.

Lucchesi: “Nostra esperienza a 360 gradi”

I navigator sono stati istituiti nel 2019: “Siamo stati assunti nell’agosto del 2019 e il nostro contratto è scaduto il 31 ottobre 2022. In questi tre anni abbiamo affrontato anche la pandemia, scoppiata quasi appena abbiamo iniziato. Ma per me è stato un orgoglio. Siamo stati premiati dalla Corte dei Conti perché in un periodo così difficile siamo riusciti a dare occupazione a 352mila persone. Non ci siamo solo occupati di reddito di cittadinanza, ma abbiamo fatto anche le Did, i patti di servizio, fatto colloqui e proposte formative, oltre a pensare all’assolvimento scolastico. La nostra esperienza è a 360 gradi, potremmo aiutare già da domattina”.

“Il problema è occupazionale”

Daria Lucchesi si concentra poi su cosa ha funzionato e cosa no nella norma: “Il reddito di cittadinanza è fondamentale. Basta pensare che c’è una legge simile in tutti i Paesi europei. Non possiamo abbandonare gli ultimi o chi ha difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro. Sicuramente, però, va migliorato, anche per quanto riguarda l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Abbiamo avuto difficoltà tecniche, dal punto di vista degli strumenti con cui lavorare. Il problema però è occupazionale: se non si investe in un’occupazione sana non si potrà mai colmare la disoccupazione vissuta in tutta Italia”.

I navigator restano “fiduciosi”

E sulla riforma Meloni? “In realtà non va a cambiare nulla. La formazione è sempre esistita, l’assolvimento dell’obbligo scolastico pure. Così va soltanto a eliminare il reddito di cittadinanza a 600mila persone che definisce occupabili. Ma in 8 mesi, se non si investe nell’occupazione, come si possono reinserire nel mondo del lavoro?“. Lucchesi poi chiude: “Noi navigator siamo arrabbiati ma anche fiduciosi. Vogliamo lottare, siamo fiduciosi perché crediamo di essere risorse importanti per il nuovo governo. Speriamo che arrivi presto un tavolo tecnico coi sindacati e ci diano risposte”.