Giornata reggina per il candidato alla Presidenza della Regione Luigi de Magistris, che ieri ha inaugurato il centralissimo “Comitato de Magistris”, ha incontrato la stampa e ha approfittato anche della giornata di sole per un giro in centro insieme a Carlo Tansi – l’altro pilastro del cosiddetto “TanDem” –, visitando anche la sede del soggetto politico arancione.
A interloquire coi cronisti, oltre a de Magistris e Tansi, il consigliere metropolitano Michele Conia – neoresponsabile DemA per il Mezzogiorno -; l’ex candidato sindaco Saverio Pazzano, attuale consigliere comunale d’opposizione e candidato al Consiglio regionale in pectore; Barbara Cartella, presidente del movimento La Strada.
Un po’ inevitabilmente s’è parlato di Covid-19 (ancòra forti gli echi polemici rispetto al “tour” calabrese del generale Francesco Paolo Figliuolo e del capo nazionale della Protezione civile Fabrizio Curcio) e Sanità, cui de Magistris & C. giurano di voler dare centralità una volta alle redini della Regione.
Al riguardo, fra i vari temi Tempostretto ha chiesto all’ex pm catanzarese perché non andrebbe bene Nicola Irto alla guida dell’Ente regionale («Non è certo una questione di rinnovamento generazionale. Noi proponiamo una “rivoluzione culturale”, una rottura radicale con il Sistema – ha spiegato Luigi de Magistris -: se altre forze politiche sono di quest’avviso noi saremo felici di dialogarci, ma dal Pd non arrivano segnali in questo senso») e se si senta effettivamente il candidato Governatore della Sinistra radicale come spesso asseriscono i media e i suoi stessi sostenitori. «Assolutamente no – è la risposta del sindaco di Napoli e aspirante alla guida della Regione Calabria –. Io sono candidato di una coalizione larga che vincerà le elezioni, se rappresentassi solo la Sinistra radicale non potrei mai riuscirci. Invece rappresento anche i calabresi di Sinistra moderata, Cinquestelle, gli anarchici e pure chi a votare non ci va mai».