Scuola

Scuola Messina, al Seguenza protestano gli studenti: “Meglio distanti che contagiati”. La dirigente risponde. VIDEO

Malumore in due classi dell’istituto superiore Seguenza a Messina, dove due quinte classi sono tornate in aula dopo lo stop del “caos ordinanze”, ed hanno trovato aule che, secondo loro, non garantiscono il necessario distanziamento necessario per arginare il rischio contagio da coronavirus.

La rappresentante di classe della VC Sofia Marabello spiega le ragioni della protesta, affidate ad una lettera aperta. La Preside Lidia Leonaldi risponde e annuncia: “I nuovi spazi delle Ancelle Riparatrici ci aiutano a superare il problema spazi”, poi lancia un appello agli studenti: “Tornate a dialogare con la dirigenza”.

Di seguito, la lettera degli studenti della V C mentre la V A ha protestato qualche giorno fa, ma preferisce non rilasciare dichiarazioni.

Il 17 Gennaio, noi studenti siamo tornati in classe perché, chi di dovere, sostiene che la scuola sia sicura e che nell’ambiente scolastico non ci si debba preoccupare. Il liceo Seguenza, istituzione cittadina storica, è sì, una scuola di prestigio, ma carente in fatto di organizzazione. A noi studenti della VC piace confidare che le scuole si preoccupino della sicurezza degli studenti, che ci sia o meno una pandemia.
Purtroppo, evidentemente non è sempre così: quando le scuole inizieranno a preoccuparsi del bene dei ragazzi invece che dei numeri?
Quante volte ci siamo sentiti dire che a noi mancano gli spazi?
Chi si è preoccupato di bloccare le iscrizioni? Chi si è chiesto se, forse, pochi studenti soddisfatti siano meglio di più di un migliaio costretti nelle famose aule-pollaio? Non solo non vengono rispettate le norme del distanziamento da COVID, ma neanche le basilari norme per la sicurezza nelle scuole.
Il corridoio è così stretto da lasciar spazio a uno studente a malapena: chi, in caso di evacuazione di emergenza, si prenderebbe questa responsabilità?

Servizio di Alessandra Serio e Silvia De Domenico