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“Uno Stretto Pride ancora più provocatorio e di rottura”, ecco perché VIDEO

di Silvia De Domenico

MESSINA – Perché c’è ancora bisogno di rivendicare l’orgoglio nel 2023? Lo spiega il presidente di Arcigay Messina Rosario Duca, che annuncia un Pride ancora più provocatorio e di rottura rispetto al passato. Il cuore pulsante delle sfilate colorate di quest’anno, il 10 giugno a Messina e il 9 settembre a Taormina, sarà la difesa delle famiglie arcobaleno, per le quali molte città d’Italia sono già scese in piazza nelle scorse settimane (vedi qui la manifestazione di Messina).

“Questa volta hanno toccato i nostri figli”

“Ovviamente lo Stretto Pride si sarebbe fatto lo stesso, ma dopo le discriminazioni del governo nei confronti delle coppie dello stesso sesso e dei loro figli abbiamo un motivo in più”, spiega Duca. “Questa volta hanno toccato i bambini e non rimarremo fermi a guardare”.

Le persone trans non trovano lavoro

In occasione della giornata dedicata alla visibilità trans si è discusso delle discriminazioni riservate a queste persone, soprattutto nell’ingresso nel mondo del lavoro. “Una persona trans che cerca lavoro al 99% non lo trova, o non riesce nemmeno ad ottenere un colloquio“, racconta il presidente di Arcigay. “Lotteremo affinché le persone che hanno già affrontato il percorso del cambio nome possano fare i concorsi pubblici. Sia quelli demotivati, scoraggiati da un mondo del lavoro che preclude loro l’accesso, sia quelli che non hanno completato il passaggio”.

Sportello trans al Cirs: “4 giovani su 10 pensano al suicidio”

Lo sportello aperto all’interno del Punto Salute del Cirs di via Placida lavora già da alcuni mesi. Ecco il dato allarmante emerso in questo periodo di lavoro: 4 giovani su 10 pensano al suicidio o sono insoddisfatti della propria vita. Sono le storie di questi ragazzi che non riescono a chiedere aiuto o non sanno a chi chiederlo a dare la forza di andare avanti nell’offerta di questo servizio. Quella di Rosario Duca è una battaglia iniziata 40 anni fa, dopo una promessa fatta al suo primo fidanzato che stava morendo: “L’ho giurato e non mi arrenderò. Non smetterò di lottare fino a quando non avremo tutti gli stessi diritti”.