Famiglie Arcobaleno. "I figli delle coppie dello stesso sesso non sono bambini di serie B"

Famiglie Arcobaleno. “I figli delle coppie dello stesso sesso non sono bambini di serie B”

Marco Olivieri

Famiglie Arcobaleno. “I figli delle coppie dello stesso sesso non sono bambini di serie B”

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sabato 18 Marzo 2023 - 10:30

Egle Doria, referente dell'Associazione genitori Lgbt+: "La doppia genItorialità è un diritto a cui non si può rinunciare"

Egle Doria (nella foto con la compagna e la figlia, n.d.r.), attrice e referente interna delle Famiglie Arcobaleno Sicilia, Associazione genitori omosessuali, cerchiamo di spiegare il problema a chi è stato distratto in questi giorni….
“Il 14 marzo il ministero dell’Interno Piantedosi ha imposto lo stop ai riconoscimenti di entrambi i genitori per i figli delle coppie dello stesso sesso da parte dei sindaci. L’Italia, a differenza della maggior parte dei Paesi europei, non ha mai varato una legge specifica per tutelare i figli delle coppie omogenitoriali, creando bambini di serie A e serie B. Il riconoscimento è sempre stato a discrezione e buon senso di quei sindaci che non hanno perpetuato sistemi discriminatori”.

Chi compone la realtà delle famiglie Arcobaleno e qual è la situazione in Sicilia?
“In Sicilia sono moltissime le famiglie omogenitoriali e molte altre si stanno formando. In molti sono soci attivisti di Famiglie Arcobaleno, associazione nazionale di genitori Lgbt+ che da 18 anni lotta per ottenere la piena parità di diritti per bambinə con genitori dello stesso sesso. La situazione dei riconoscimenti anche in Sicilia è stata finora delegata alla discrezionalità di sindaci più o meno illuminati”.

Perché la doppia genitorialità è un diritto a cui non si può rinunciare?
“Perché entrambi i genitori esistono fin dal momento del concepimento dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali. Semplicemente perché noi siamo genitori dei nostri figli, li abbiamo desiderati e voluti e li cresciamo con amore e responsabilità come ogni altro buon genitore. Ma soprattutto la doppia genitorialità tutela il minore garantendogli la presenza di entrambi. Inoltre, facendo ricorso alla fecondazione medicalmente assistita all’estero, una coppia di mamme firma un consenso informato esattamente come le coppie etero. Per l’estero, già dal concepimento sono le mamme. I papà arrivano già con un certificato di nascita estero: per cui sono a tutti gli effetti i genitori del bambino/a. Anche le coppie etero ricorrono all’inseminazione artificiale e in molti casi non hanno legame biologico con il nascituro, ma loro possono riconoscerlo senza problemi”.

Che cosa significa in concreto nella vita di queste famiglie la direttiva del ministro e lo stop all’iniziativa in particolare del sindaco di Milano Giuseppe Sala?

“Significa, nel caso di una coppia di mamme, che la madre che non ha partorito, cioè la madre intenzionale o sociale, deve fare istanza al Tribunale dei minori perché riconosca il legame con il figlio che è già nato e di cui è già madre. Madre perché ha voluto farlo nascere, dando il consenso alla fecondazione eterologa e se ne è presa cura da prima che venisse al mondo. Nel caso di una coppia di papà riconosciuti entrambi all’estero, quello che non ha un legame biologico, in Italia non è riconosciuto come padre. Significa nel mio caso che la nostra bambina da domani non vedrà riconosciuta una delle sue mamme. Significa che saremo costretti a ricorrere all’adozione, in casi particolari, dei nostri stessi figli solo perché con loro non si ha un legame biologico. Però se un uomo eterosessuale decide di riconoscere un figlio non biologicamente suo, ma figlio della moglie, può farlo!”.

Questo avrà ripercussioni sui bambini?
“Sì, significa sconvolgere i nostri bimbi sottoponendoli agli accertamenti degli assistenti sociali e dirgli “visto che da oggi per lo Stato io non sono più il tuo genitore, dobbiamo aspettare un paio di anni prima che un giudice decida che siamo veramente una famiglia!”. E in questa presunta tutela del minore dirgli chiaramente “tu sei considerato figlio di serie B”. Ma ciò che è grave gravissimo, è che in attesa di una sentenza quella bimba o quel bimbo avrà giuridicamente un solo genitore. E il genitore intenzionale, sociale o insomma non biologico deve avere una delega scritta dal genitore biologico anche solo per prelevarlo a scuola o per prendere decisioni mediche in caso di ricovero. O, dato che nella carta d’identità elettronica, questo governo ha deciso di reinserire la dicitura madre e padre, discriminando così anche tutti i bambini che per altre ragioni hanno solo un genitore, senza tale documento l’altro genitore non può viaggiare con suo figlio. E se poi, grave gravissimo, il genitore biologico muore, perché pure si muore, risulterebbero orfani e quindi adottabili. Ma da chi?”.

Potrebbero nascere problemi anche in caso di separazioni…
“Se i due genitori dello stesso sesso, come succede soprattutto nelle famiglie eterosessuali ,si separano, nulla tutela il rapporto dell’altro genitore con i figli di cui fino ad allora si è preso cura. Il genitore intenzionale inoltre non ha diritti successori nei confronti del figlio. E per non parlare dei fratelli e sorelle, dei parenti, dei nonni , degli zii, dei cuginetti con i quali si annulla ogni legame”.

Che cosa prevede il programma siciliano di mobilitazione dopo la manifestazione di oggi 18 marzo a Milano?

“Il 18 marzo, alle 15, le famiglie arcobaleno di tutta Italia e tutta la società civile saranno in Piazza della Scala per difendere il nostro diritto a essere famiglie con lo slogan “Giù le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie”. Anche in Sicilia Famiglie Arcobaleno scenderà in piazza. Saremo sicuramente a Catania sabato 25 marzo, per una grande manifestazione promossa insieme alle amiche e agli amici di Arcigay (Catania, Messina, Siracusa, Ragusa), dei Pride di Catania e Siracusa e dell’associazione Stonewall di Siracusa. Daremo una risposta forte e unitaria del movimento Lgbt+ siciliano agli attacchi del governo sui nostri figli e le nostre figlie. A breve comunicheremo luogo e ora dell’appuntamento”.

Che cosa vorrebbe dire a chi pensa che sia un problema marginale e che non li riguarda?
“Chi ha una coscienza sociale e umana non può considerare marginale la felicità dei bambini e delle bambine. Pensiamo spesso che se un problema non ci tocca da vicino non ci riguardi. Allora chiederei di immaginare come si sentissero se una mattina si svegliassero sapendo che il potere politico ha negato loro, ma soprattutto ai loro figli, diritti, libertà e felicità…”.

3 commenti

  1. I figli appartengono a mamma e papà, cioè a chi li genera. Per questo sono tali.
    Il resto è un’altra cosa!

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  2. A proposito di utero in affitto, personalmente sarò d’accordo quando la madre biologica sarà una donna svizzera, danese o lussemburghese che vive in condizioni di bisogno e dà il suo utero in affitto.

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  3. Ma poi scusate perché dovete necessariamente fare un genere … Perché figli di famiglie arcobaleno?.. siete già voi a renderli diversi dando una “etichetta” nel descrivere ciò che andate a formare… .ad un bambino create solo confusione fra famiglia allargata, arcobaleno ….la famiglia è famiglia senza la diversità che siete già voi a puntualizzare !!!!!Non mettete i bambini in mezzo a cose in cui non c’entrano niente…..Se pensaste veramente al bene dei bambini non gli causereste tutta questa confusione di vario genere nella loro vita!

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