Viaggio nelle baraccopoli

“Abito qui dal ’75 e non voglio andare via”: l’ultimo superstite di una micro baraccopoli VIDEO

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Il nostro Viaggio nella Baraccopoli continua, oggi siamo in via Quod Quaeris. Qui c’è un ottantenne che vive da solo in mezzo a delle baracche abbandonate. Intorno a lui solo silenzio e degrado. E’ l’ultimo abitante di una micro baraccopoli vicina alla via Santa Maria La Nuova. Il signore anziano in passato ha rifiutato una casa a Tremonti perché la moglie era invalida. Da 8 anni però è vedovo ed è rimasto solo in questa favelas. Anche alcuni parenti si sono trasferiti nei nuovi alloggi. Cammina aiutato da una stampella ma si “arrangia”. E non vorrebbe andare via da quella che per 50 anni è stata casa sua. “Qua non sono sconcicato, non sconcico nessuno e sto in santa pace”, ci racconta.

Le baracche costruite intorno alla chiesa e su mura antiche

Le condizioni delle baracche sono precarie, c’è molto amianto e la vegetazione spontanea cresce rigogliosa. Non molto lontane ci sono micro baraccopoli costruite intorno alla Chiesa Santa Maria La Nuova. Non siamo in periferia ma in pieno centro, fra la Circonvallazione e piazza San Vincenzo.

Alcuni terreni in quest’area sono di proprietà privata. “Qui molto probabilmente si procederà con l’espropriazione”, spiega il presidente di Arisme Vincenzo La Cava, che insieme al sub commissario Marcello Scurria ci ha accompagnato in questo viaggio.

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