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Acr Messina, la sconfitta di Avellino è un primo campanello di allarme serio

MESSINA – Terza sconfitta in quattro partite in questo avvio, che si sapeva difficile, per l’Acr Messina in Lega Pro. La differenza stavolta, rispetto alle altre partite, è che è difficile trovare alibi. Il Crotone era più forte anche con tutti gli episodi dubbi verificatisi; contro la Virtus Francavilla un altro episodio ha deciso una sfida molto equilibrata; la beffa in casa contro la Viterbese è arrivata in una partita a tratti dominata. Ma nella sconfitta di Avellino il Messina di Auteri non è sceso in campo nel secondo tempo, è sembrato accontentarsi e non ha creato occasioni nitide da concretizzare e né ha saputo reagire al nuovo svantaggio.

Diverse volte in quei pochi minuti di conferenza stampa l’ha ricordato lo stesso tecnico biancoscudato: “Non mi è piaciuto il nostro secondo tempo”. E il tecnico di Floridia ha anche lasciato intendere che la squadra era quasi appagata del pareggio. L’Avellino nel secondo tempo ha mostrato più voglia di ottenere i tre punti, mentre forse al Messina strappare un pari in una trasferta difficile come quella campana era di per sé un ottimo risultato. La situazione in classifica adesso vede il Messina ultimo in graduatoria e domenica prossima altra trasferta complicata contro il Catanzaro.

L’Acr Messina dura solo un tempo

La partita non era semplice e non si era certo messa bene con la rete a metà primo tempo di Dall’Oglio su punizione: esecuzione perfetta (immagine in evidenza). Il Messina però ha saputo reagire e pareggiarla grazie ad una giocata personale di Lorenzo Catania, schierato per la seconda volta titolare in questa stagione. La squadra di Auteri è anche riuscita a pressare i biancoverdi e, magari con un po’ di fortuna, poteva arrivare anche il secondo gol prima del duplice fischio.

Il problema è che, statistiche alla mano, il Messina, che fin qui ha realizzato 4 gol, sembra esaurire tutte le energie nel primo tempo. Tre le reti segnate nei primi 45 minuti, una sola nella ripresa (all’esordio col Crotone). Qualcosa non funziona e non può essere un problema fisico, come ha anche ripetuto l’allenatore, per una squadra che quest’anno ha fatto un ritiro come si deve.

Ad evidenziare il tracollo del Messina anche i cambi della sfida del Partenio Lombardi con ad esempio Matera e Kanoute, per l’Avellino, che subentrati sono stati decisivi per i locali. Mentre i messinesi Grillo, Napoletano e Curiale non hanno dato la scossa che magari Auteri auspicava. Forse l’impegno ravvicinato, di mercoledì la sfida con la Viterbese, può aver condizionato, più mentalmente e fisicamente, i giocatori del Messina. Ma come detto non si possono più cercare alibi e la squadra deve reagire quanto prima adesso che è ultima in classifica e si prospetta un campionato di sofferenza come quello scorso.

In tanti male e troppi cartellini

Non è certo colpa dei soli subentrati perché nella serata di domenica tanti passi indietro, ad esempio a centrocampo. Riproposta la mediana a tre con Fiorani, Marino e Fofana che tanto bene aveva fatto contro la Viterbese. Però, tranne che come detto nei primi 45 minuti di gioco, Fofana, uscito anticipatamente, e Marino hanno cominciato a sbagliare e perdere tanti palloni in costruzione. Il numero 4 in maglia nera irriconoscibile nella ripresa: lento e continuamente sovrastato nei contrasti.

Anche la difesa così così e certo non ha aiutato avere due centrali ammoniti (Filì e Camilleri) dopo 20 minuti che diventano tre su quattro con Trasciani al 37′. Il cambio del difensore romano nell’intervallo arriva più per precauzione che per motivi tecnico-tattici. La questione cartellini diventa pesante in casa Messina perché da inizio stagione sono già 14 le ammonizioni ricevute (15 se contiamo anche quella di Auteri alla prima giornata) ed 1 espulsione diretta, quella di Filì ieri sera sacrosanta, (sarebbero 2 aggiungendo quella del dirigente Pitino contro il Crotone). La squadra non è cattiva in campo, quindi come mai gli arbitri la “puniscono” così tanto?

Ambiguo il giudizio anche sulla prestazione di Riccardo Daga, il portiere del Messina è incolpevole sulla prima rete e nel primo tempo compie almeno tre parate che tengono la squadra a galla. Due sull’ex Acr Messina Russo e una coraggiosa uscita su Trotta. Ma sulla seconda rete dell’Avellino forse avrebbe potuto respingere in maniera più efficace il tiro-cross di Kanoute, invece il pallone rimane in area piccola e lui è a terra impossibilitato a respingere la conclusione di Russo. Finora Daga è stato comunque il più utilizzato (388 minuti) da Auteri avendo giocato interamente tutte le partite fin qui e non sembra esserci all’orizzonte un avvicendamento con Lewandowski.