Cronaca

Aggressione all’Urbanistica, l’imprenditore: “Non sono un giustiziere ma la vittima”

Mi preme diffondere questo comunicato poiché è stato scritto di tutto e di più su svariati siti, social network e giornali nonché alcuni interventi del sindaco De Luca tramite post e dirette facebook, nei quali non lesina di far capire spudoratamente la mia identità, a scapito della mia persona (grazie all’odio generato dai suoi accaniti fan) o a scapito della mia attuale attività lavorativa.

Addolorato per l’accaduto

Ovviamente sono molto addolorato per gli eventi accaduti nella mattinata del nove giugno e ho già chiesto più volte notizie alla questura per conoscere lo stato di salute dell’architetto. Purtroppo non ho come contattarlo ma mi rendo disponibile nei suoi confronti per qualunque cosa.

La mia versione dei fatti

Faccio questa premessa dal lato umano, perché mi dispiace come si sia evoluta la situazione della mia pratica di concessione edilizia per il mio lido ma posso solo dire che quanto accaduto quel giorno non è dipeso esclusivamente dalla mia persona. Il resto sarà dibattuto nelle opportune sedi, ragion per cui al momento non posso dire altro, anche se è stata raccolta la mia versione dei fatti.

L’istanza del 2006 bocciata

Voglio fare una premessa importante e significativa che può iniziare a far capire la reale situazione della mia vicenda. Ho fatto richiesta di concessione demaniale a dicembre 2006 mentre a gennaio 2007 la faceva un’altra persona. I protocolli parlavano chiaro ma gli uffici ed il personale che lavora in quegli uffici hanno fatto sì che questa persona che aveva protocollato la sua richiesta dopo di me avesse avuto la concessione demaniale prima della mia. Un suo congiunto lavora in un ufficio di quelli coinvolti al rilascio della concessione.

L’esposto, il ricorso

Siccome sono stato appellato in diversi modi in questi giorni, mi preme sottolineare che tale non sono, infatti quando subisco un’ingiustizia mi rivolgo alle autorità, non mi faccio giustizia da me. Per questa concessione che mi passò avanti feci un esposto alla procura della repubblica di Messina. Il personale della polizia giudiziaria che fece le indagini si rese subito conto della situazione e mandarono avanti il fascicolo ma poi venne archiviato da un pm. Mi rivolsi nuovamente alla legge e alla mia richiesta di opposizione all’archiviazione succedette un’altra archiviazione. Avrei dovuto perdere la fiducia nella giustizia invece mi sono rivolto sempre al tribunale per ottenerla, stavolta facendo ricorso al tar, che dapprima mi negò la sospensiva dicendo che il danno si sarebbe potuto calcolare anche in seguito ma è ormai dal lontano 2014 che aspetto una sentenza di merito….

Un nuovo calvario

Iniziai dunque una nuova richiesta di concessione demaniale vicino alla prima area richiesta e finalmente dopo lunghissimi anni riuscii ad ottenerla alla fine del 2020. Raccolti tutti gli incartamenti necessari presentai richiesta di permesso di costruire all’urbanistica di Messina nei primi giorni di febbraio 2021. Da allora iniziò un altro calvario, l’ennesimo.

Richieste di integrazione

Il funzionario che il sindaco De Luca definisce “diligente e competente” iniziò a richiedere delle integrazioni di documentazione. Nulla di strano fin qui direte voi. Tranne che se esamini una pratica sicuramente ti rendi conto di cosa manca e quindi farai una lista della documentazione da integrare, invece così non è stato. Parte la prima richiesta di integrazioni alla quale attraverso il mio tecnico di fiducia alleghiamo quanto richiesto in data 16/02/201, arriva una seconda richiesta di integrazioni, con alcune ripetute già dalla volta prima (e qua già inizio a sentire odore di bruciato) ma comunque alleghiamo tutto in data 23/02/2021. Tutto ok, non dovrebbe mancare nulla.

Puzza di bruciato

Già sto contattando i vari fornitori per ordinare il materiale ed essere pronti per il montaggio ed affrontare la stagione con la mia nuova attività (sudata fin dal lontano dicembre 2006), e invece no. Arriva una terza richiesta di integrazione (ora non sento più odore di bruciato ma di marcio) con la quale mi si comunica che l’area in questione risulta essere P4 ovvero ad alto rischio idrogeologico (attenzione, dispongo di regolare concessione demaniale già autorizzata in quella zona). Bisogna precisare che questa richiesta non doveva venire nemmeno da lui ma dal geologo semmai, in quanto non di competenza di questo architetto.

Area P4 per tutti?

Mi sento logicamente preso in giro anche perché intanto se devi richiedermi delle integrazioni me le richiedi tutte in una volta e non a rate allungando così a dismisura i tempi dell’emissione di un permesso e secondariamente anche perché vi sono altre concessioni demaniali nella stessa zona. Allora mi chiedo, se è area P4, sarà area P4 anche per tutti e cioè anche per gli altri concessionari, nonché per il comune di Messina che ha la concessione demaniale di un tratto di fognatura in quella stessa area. Faccio presente la cosa in maniera molto educata chiedendo al personale se questa richiesta l’avesse fatta anche agli altri concessionari o al comune e mi risponde che “non mi sarebbe convenuto smuovere le acque…”

Il danno e la beffa

Oltre al danno anche la beffa, in pratica devo subire una ulteriore procedura (per la quale passerano anni all’autorità di bacino) mentre gli altri che hanno fatto richiesta dopo di me già lavorano da diverso tempo. Attenzione, durante l’iter della mia concessione demaniale si era presentato questo problema della zona P4, ma soltanto perché ancora il lungomare di santa margherita risultava nel vecchio modo e non erano state apportate le correzioni fatte attraverso il ripascimento costiero avvenuto 15 anni fa.

La pec del 19 maggio

Ma andiamo avanti. Arriviamo di già al 19/5/2021. Rispondo attraverso pec alla sua ultima richiesta mettendo nero su bianco i nominativi e i riferimenti degli altri concessionari nonché del tratto fognario del comune, riservandomi di fare accesso agli atti per verificare se avesse inviato richiesta di integrazione anche agli altri concessionari in merito a quest’area P4 e riservandomi di agire per le vie legali, ma non ricevo alcuna risposta in merito.

Le linee guida del Pai

Il destino però sembra volermi bene e nella Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia escono le linee guida per il PAI in data 22/05/2021 dove, riferendosi agli stabilimenti balneari, viene concessa l’attività anche in zona P4 a condizione di inserire della cartellonistica relativa all’allerta meteo, in pratica quando ci sarà allerta meteo arancione o rossa non si potrà aprire al pubblico.

Scaricabarile

Ok, bene, penso. Ma penso male, e io purtroppo ho sempre motivo di pensare male. In data 24/05/2021 invio pec all’ufficio urbanistica con i riferimenti alla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia credendo di porre fine a questa pantomima. Invece no. Ormai all’ufficio urbanistica non piace nulla di ciò che si riferisce alla mia pratica. Io sono impegnato nell’altra mia attività e mando a parlare in ufficio la mia compagna, la quale viene ricevuta e viene applicato lo scarica barile sul geologo (ma come non era stata mandata direttamente l’integrazione richiedendo il parere relativo al PAI anziché il geologo? ). Il geologo rimpalla la questione e alla mia compagna viene detto “dai diamo una risposta a questa bella signora….”.

P4 in base alle stagioni

Il dirigente propone alla mia compagna, a voce e non per iscritto, e presumibilmente per darle un contentino quel giorno, di poter rilasciare un nulla osta a condizione di smontare la struttura a fine stagione. In pratica in inverno è P4 e in estate no. Solo per informazione vi comunico che non ha rilasciato nemmeno questo nulla osta.

Mi rivolgo al sindaco

Nessuno di loro vuole dare atto a quanto scritto sulla Gazzetta Ufficiale, addirittura arrampicandosi sugli specchi dicendole che il mio non sarebbe uno stabilimento balneare ma un’area di servizi alla balneazione (??????)….. Ormai le ho sentite proprio tutte. Io però non demordo e capita la situazione (ormai l’avrete capita tutti anche voi) chiedo aiuto al sindaco De Luca inviandogli un messaggio sulla sua pagina Facebook e sul numero Whatsapp della sua segretaria in data 26/5/21 spiegando la situazione. La segretaria mi risponde che ha segnalato la cosa all’assessore competente.

15 stagioni balneari perse

Decido comunque di non rimanere con le mani in mano, visto l’approssimarsi della stagione, anche perché gli altri stanno già montando e io devo partire da zero. Anche se mi desse l’ok oggi, dovrei ordinare i materiali, predisporre gli allacci, aspettare i preventivi dei fornitori delle utenze, prendere nuovamente contatti con le ditte per il montaggio (ditte che avevo lasciato in standby ovviamente visto il protrarsi della situazione e che naturalmente nel frattempo hanno preso altri lavori). Insomma ero già ormai sul punto di perdere la quindicesima stagione balneare; ricordo prima richiesta fatta a dicembre 2006.

Il 28/5/21 chiedo alla segretaria del sindaco se ci sono novità sulla mia questione e mi risponde che le è stato riferito che la mia pratica ce l’ha il geologo…. Ancora? Ma se avevo inviato i riferimenti alla Gazzetta Ufficiale??? Ma allora quello che pubblica la Regione per l’urbanistica di Messina non vale niente? Non ricevo alcuna risposta dalla segretaria.

Scherzi a parte….

A fine maggio mi arriva una pec con un’ennesima presa in giro, nella quale mi si preannuncia parere favorevole a condizione (??) di entrare in possesso del parere positivo dell’autorità di bacino. Ormai penso che siamo su scherzi a parte…. La notte non dormo, inizio ad essere stressato, avere stati d’ansia, cerco di capire csa voglia da me, capisco che c’è qualcosa che non va. Non voglio pensare male. Ma continuiamo…

L’accesso agli atti

Il 31/5/21 Invio richiesta di accesso agli atti al sindaco, all’ufficio urbanistica e all’assessore (sempre perché sono un cittadino rispettoso della legge, infatti checché se ne stia dicendo in questi giorni, io non risulto essere uno di quelli ai quali da la caccia il sindaco De Luca. I miei tributi sono infatti tutti pagati puntualmente, a casa effettuo la differenziata, per gli ingombranti chiamo Messinaservizi, vado spesso all’isola ecologica dove ovviamente ho gli scontrini, ma queste sono solo piccolezze che voglio riportare. Forse ora mi appellerà come il vigliacco delinquente mafioso che fa la differenziata, ma i vari epiteti che usa nei miei confronti cambiano giornalmente, ultimamente pure balordo). Non ricevo comunque nessun riscontro a questa mia richiesta.

Punito per questo?

Ad ogni modo questo è stato uno sgarro troppo grande da parte mia. Chiedere la verifica della documentazione ai sensi della Legge 241/90? Non sia mai….E infatti arriva la punizione.

Ritorsione?

In data 8/6/21 arriva pec da parte del comune di Messina nella quale chiede al demanio marittimo di Messina di verificare la bontà della mia concessione, ovvero se sia stata rilasciata in maniera regolare (ormai non c’è più odore di bruciato né di marcio, siamo andati oltre, ormai è tutto fin troppo palese). Non gli basta più quindi l’eventuale parere di compatibilità da parte dell’autorità di bacino, né quanto scritto sulla Gazzetta Ufficiale, no. Pur di non rilasciarmi il titolo per costruire il lido sono arrivati a mettere in discussione la mia concessione demaniale.

Anni di fatica

Ora…. Se io fossi ricorso a mezzucci di bassa lega per ottenere la mia concessione demaniale, vi ricordo che l’avrei avuta nei primi anni, e non dopo 15 anni. Voglio ricordare anche che sono numerosi gli enti dai quali deve passare una concessione: genio civile, soprintendenza, dogana, capitaneria, asp e anche COMUNE DI MESSINA. Si avete capito bene, anche il comune di Messina che ha dato il nulla osta all’epoca ora chiede se la mia concessione è regolare, concessione composta anche dal proprio parere. Signori, vi prego, fate due più due. Anni di fatica, sudore, veleno, denunce, esposti, ricorsi, tar, soldi buttati al vento senza aver messo in spiaggia nemmeno ancora una mattonella.

La mia disperazione

La mattina del 9/6/21 chiamo la segretaria del sindaco per riferire l’accaduto e lei mi allarga le braccia. Non possono fare altro. Ma come? Vi metto a conoscenza di quello che sta facendo un dipendente comunale e tu mi allarghi le braccia? Siete a conoscenza di tutto, vi ho mandato messaggi, mail, vi sto chiedendo aiuto e fai spallucce? Allora i vostri blitz sono una farsa propagandistica elettorale. Ormai la stagione è anche stavolta bruciata. Il resto è storia o articoli vari che potrete leggere e commentare come meglio volete.

L’associazione balneari

Voglio però rispondere all’associazione balneari, che esprime giudizi avventati non conoscendo la mia persona né come si siano svolti i fatti, ossia che cosa ne pensano dell’architetto De Pasquale, il quale li voleva costringere a smontare interamente le strutture in inverno, mentre l’art. 5 del Codice della Navigazione che invece permette il mantenimento invernale delle opere. Di contro l’associazione potrebbe però iniziare a verificare le cose poco chiare messe in atto da altri concessionari, o se vogliono gliele posso comunicare io. Io che sono del mestiere e so cosa possono e non possono fare e poi magari mettiamo in atto qualche decadenza (come quella che il sindaco De Luca tanto sbandiera per la mia concessione, fra l’altro ancora “vergine”).

Un esame di coscienza

Al sindaco voglio infine dire, oltre ad avermi appellato in vari modi, ovviamente sentendo solo una campana, dicendo che sono entrato “clandestinamente” (Finestra? Sotterranei? Terrazzo? No, porta principale, perché ero andato a chiedere spiegazioni per l’ennesima volta tanto che lo stesso architetto De Pasquale disse sia a me che alla mia compagna di andare quando volevamo in qualsiasi momento…. E grazie, tanto quando mai ve lo darò il permesso di costruire…) di farsi un esame di coscienza, se ce l’ha. E se ha fatto tutto quanto in suo potere per evitare l’accanimento di questo dipendente comunale nei miei confronti, eludendo le normali basi di democrazia amministrativa e uguaglianza.

Lasciatemi fuori dalle beghe

Perché il sindaco sapeva, non può fare quello che cade dalle nuvole solo perché chiamato in ballo dai sindacati. Proprio in merito a questa vicenda vorrei precisare che non mi va che quanto accaduto venga strumentalizzato ulteriormente per le vostre vicende politiche. Lasciatemi fuori per cortesia. Come ad esempio se mi aveste lasciato fuori, il sindaco De Luca non avrebbe fatto dirette in proposito, anche perché non ne ha fatte quando gli ho chiesto aiuto. Ricordo però che quando era in campagna elettorale mi invitò nel suo ufficio ed era disponibilissimo. Mi regalò anche il suo libro. Ma si sa, durante le elezioni siamo tutti amici.

I lupi e gli agnelli

Le parole da lui enunciate nei miei confronti le rispedisco al mittente. Voglio ricordargli che il fatto di ricoprire un ruolo da dipendente comunale non da per scontato che dietro quella scrivania ci sia una brava persona, a volte vi è un lupo travestito da agnello. Ricordandogli che chi sa e non interviene è comunque colpevole al pari, quindi se di requisiti morali dobbiamo parlare, che ci si inizi a guardare all’interno dei palazzi che contano. Ma ovviamente c’è molta differenza tra ciò che si urla e ciò che si fa.

Vi voglio allegare comunque una chicca. Uno stralcio del PAI, di questa famosa zona P4 tanto contestata e che non mi ha permesso di poter andare avanti (secondo l’interpretazione dell’architetto De Pasquale) nella mia attività. Ovviamente questo prima ancora che prendesse di mira addirittura il mio titolo concessorio in spregio anche alla sua precedente comunicazione con la quale dava parere positivo a condizione di ricevere compatibilità PAI; aveva quindi già deciso che il P4 non gli interessava più e stava già pregustando la prossima azione dilatoria ai miei danni (e chissà dopo ancora cos’altro avrebbe chiesto, e ancora e ancora e ancora….).

La zona evidenziata è soltanto una piccola porzione, fra l’altro lato monte, anziché lato mare nella cartografia. La profondità della spiaggia è sotto gli occhi di tutti tranquillamente. Proprio per questo rappresentai all’architetto De Pasquale la possibilità che quella striscia blu fosse rimasta invariata da prima del ripascimento costiero di Santa Margherita con il conseguente allungamento della spiaggia e dello splendido lungomare. Anche perché non avrebbe altrimenti senso che ci sia area di pericolosità P4 a monte della spiaggia e non invece a valle ovvero sulla battigia casomai, il punto più vicino alle sciroccate; ed anche a voler essere pignoli e presagendo un possibile dissesto idrogeologico lato monte vi è comunque lo sfogo del torrente belardi che confluisce a mare a un centinaio di metri dalla mia concessione, mentre risulta essere proprio vicino ad altre già esistenti (e che sono state autorizzate prima di me…).

Il re non fa corna

Proseguendo, voglio fare notare che la linea blu (area P4) si interrompe nel punto esatto dove insiste la condotta fognaria sotterranea del comune di Messina. Anche nel PAI il re non fa corna (ma guai a smuovere le acque, ricordate?). Anche il posteggio sulla statale risulta come area P4. Poi questa linea blu che fa delle curve strane…. questa strana striscia blu che effettua delle rientranze in prossimità di opere del comune dietro il chiosco che c’è attualmente in quello slargo… Un non-sense che viene utilizzato a piacimento in base alla simpatia o altro. Mi verrebbe da ridere, se non ci fosse ormai solo da piangere su quello che ho affrontato, subìto, è accaduto e sta accadendo.

Ho denunciato il pizzo

Infine voglio esprimere un mio umile pensiero, forse sbagliato, chi lo sa. Sono convinto che, se fossi stato davvero un delinquente o un mafioso, in questa città, la mia pratica sarebbe andata avanti senza intoppi, e non riuscirò mai a farmene una ragione. Capisco che ideologicamente sono molto lontano dall’attuale realtà del contesto in cui vivo. Quando in passato ho ricevuto una richiesta di estorsione ho subito denunciato e non mi sono piegato. Il lavoro è un diritto. Non subire e non sottomettersi a strane richieste che bloccano gli ingranaggi lo è altrettanto.

Vergogna

Ripetendo la mia disponibilità nei confronti dell’architetto De Pasquale e non potendo entrare in merito ai fatti di quella mattina ho voluto comunque rendere pubblici gli antefatti, ma solo perché è accaduto ciò che non doveva succedere e c’è stata molta risonanza mediatica mio malgrado attorno alla vicenda. Io affronterò a testa alta ciò che è giusto ma anche altri dovranno affrontare ciò che è giusto per loro. Ah dimenticavo… VERGOGNA. A TUTTI.