Cronaca

Antimafia su caso Antoci: riaprire indagine su morte poliziotti

Il fascicolo sulla morte di Tiziano Granata è andato verso l’archiviazione troppo in fretta.

La pensa così la Commissione regionale antimafia all’Ars presieduta da Claudio Fava, che alla fine dell’inchiesta sul caso Antoci ha chiesto la riapertura degli accertamenti sulla morte del poliziotto di Piraino trovato senza vita nella sua abitazione, l’1 marzo 2018.

Medesima richiesta per la scomparsa di Emilio Todaro, collega di Granata, morto l’indomani per una leucemia fulminante.

La relazione dell’organismo parlamentare regionale, presentata oggi a Palermo, sarà trasmessa, oltre che al Presidente dell’ARS, anche alla Commissione antimafia nazionale e alle Procure della Repubblica competenti, si affronta anche la vicenda di due dei più fidati collaboratori del dottor Manganaro, commissario di Sant’Agata di Militello e di fatto “scorta” dell’allora presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci.

Il sovrintendente Todaro e l’assistente capo Granata erano tra i più stretti collaboratori di Manganaro. Granata era a bordo di una delle due auto, la sera del fallito attentato, ed era spesso al seguito del presidente del Parco.

Entrambi, al Commissariato, lavoravano a delicatissime indagini ambientali, condotte sia nei terrritori boschivi che sulla costa. In particolare Tiziano Granata che era nel Gabinetto delle analisi scientifiche.

E’ da quel duro e minuzioso lavoro, tanto importante per un comprensorio come quello nebroideo che ambisce a proteggere il più vasto polmone verde della Sicilia, che le indagini dovrebbero ripartire. Così come dovrebbe restare alta la guardia sulle ecomafie nel territorio, di là dell’epilogo che il caso Antoci in sé potrà avere.