cronaca

Arresto Croce, primo round per tornare in libertà

MESSINA – Primo confronto davanti a un giudice collegiale per Maurizio Croce, ex commissario per il dissesto idrogeologico coinvolto nell’inchiesta su alcuni presunti casi di corruzione proprio nell’ambito di lavori affidati dalla struttura regionale. Gli arresti scattati il 14 marzo scorso sono infatti andati al Tribunale del Riesame, che ha cominciato ieri il vaglio di tutte le posizioni.

Croce vuole uscire dai domiciliari

Il suo difensore ha chiesto al Collegio che Croce torni in libertà, con una misura meno afflittiva dei domiciliari, giudicata più adeguata rispetto ai fatti contestati, sotto il profilo delle esigenze cautelari. Il legale non è entrato nel merito dei fatti stessi, non ha discusso il profilo dei gravi indizi di colpevolezza tratteggiati dalla Procura di Messina e non ha depositato particolare documentazione.

Ma la Procura ha altre carte da giocare

Al contrario l’Accusa ha prodotto alcuni documenti, chiedendo al Tribunale di vagliarli perché confermerebbero le accuse ipotizzate nei confronti dell’ex consigliere comunale, dimessosi formalmente qualche giorno fa. La seduta di consiglio per la surroga è stata convocato per oggi pomeriggio e gli subentrerà Alessandro Russo. La Procura ha in particolare prodotto atti nuovi, sempre relativi all’inchiesta sfociata negli arresti di due settimane fa ma legati ad attività effettuate successivamente al “blitz”.

Gli accertamenti della Guardia di Finanza di Messina non si sono fermate quando sono scattati i domiciliari per Croce e l’amico e collaboratore Francesco Vazzana, anzi sono entrati nel vivo con una serie di interrogatori, tra le altre attività. I giudici si sono riservati la decisione, senza indicare una data precisa per il deposito del provvedimento ma non è escluso che slitti tutto a dopo Pasqua. Improbabile la Pasquetta all’aria aperta, quindi, per il superburocrate messinese.

Vazzana rinvia

Ieri era atteso davanti al Tribunale del Riesame anche Vazzana, anche lui ai domiciliari. Gli avvocati Nunzio e Franco Rosso che lo difendono hanno però chiesto un differimento e l’udienza è slittata per lui al prossimo 4 aprile.