Cronaca

Banco di Credito Peloritano, il Pd chiede il salvataggio

Il Partito Democratico di Messina ha raccolto l’appello sollecitato dagli ex organi di amministrazione e controllo del Banco di Credito Peloritano, commissariata da Bankitalia dopo l’ispezione che ha rivelato diverse irregolarità nella gestione.

Antonella Russo e Felice Calabrò

Il Pd, con una nota firmata dai consiglieri comunali Felice Calabrò, Antonella Russo ed Alessandro Russo, interviene sulle vicende dell’istituto di credito messinese, chiedendone esplicitamente il salvataggio, per salvaguardare i posti di lavoro garantiti dal Banco e il valore rappresentato da una banca territoriale.

Alessandro Russo

E’ questo il momento di fare sistema. Di fare appello al senso di responsabilità e appartenenza di tutti i soggetti politico/istituzionali, i quali, ciascuno per quanto di propria competenza, e nel rispetto delle regole e della legalità, dovranno attivarsi per difendere il tessuto economico della nostra città. Non possiamo farci trovare impreparati, divisi e deboli, ma piuttosto, nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso, com’è giusto che sia, è necessario, a parere di chi scrive, monitorare e al contempo collaborare con i commissari straordinari, affinché possano risolvere, nel più breve tempo possibile, le criticità emerse, e riconsegnare alla città un istituto di credito efficiente e sano, che possa continuare ad essere un valido partner economico-finanziario per tutto il nostro territorio, e che assicuri integralmente i livelli occupazionali come dislocati nel nostro territorio”, scrivono i consiglieri.

…occorre salvaguardare lo spirito che nel 2012 ha determinato la nascita del Banco di Credito Peloritano, una piccola realtà che nel giro di qualche anno si è saputa imporre nello scenario bancario nazionale, riuscendo nel giro di pochi anni ad aprire tre filiali, a chiudere bilanci in utile ( nel 2018, ultimo anno approvato, la Banca ha registrato un utile di 1milione di
euro – una chimera a Messina, – con un aumento percentuale del 56% rispetto all’anno precedente) ed ad assumere 30 nostri concittadini –
scrivono i consiglieri, augurandosi che al Bpc non tocchi la sorte già toccata a Banca Antonello.

La politica ha battuto un colpo, quindi, raccogliendo l’appello lanciato qualche giorno fa anche dal presidente della Camera di Commercio Ivo Blandina.

Salvaguardare l’autonomia territoriale dell’istituto di credito, però, richiederebbe anzitutto un investimento consistente. Chi nel panorama locale può raccogliere concretamente l’appello, mettendoci soldi e salvagente?

Il lavoro dei commissari è intanto ancora in corso. Il pool di Bankitalia da un lato spulcia le carte, dall’altro sonda il terreno per valutare eventuali accorpamenti. Circa tre settimane fa ha aperto un conto in Bpc il Banca Agricola Popolare di Ragusa. Sull’eventuale versamento, però, avrebbe dovuto pronunciarsi il successivo cda. Dove però l’iniziale entusiasmo per l’operazione sembra essersi smorzato. Nel frattempo ha “battuto un colpo” anche Banca Sant’Angelo.

La sensazione è che la partita è ancora tutta aperta, ma che il cammino per i commissari, man mano che passa il tempo, sembra farsi sempre più in salita.