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Bisconte. Lo sgombero mancato e la possibilità di avere una casa nella legalità

MESSINA – Uno sgombero previsto. Un alloggio popolare di Arisme a Bisconte, Agenzia comunale per il risanamento, occupato abusivamente, ovvero senza un contratto di locazione da tredici anni. Ma ieri, al momento dell’operazione, si è profilata una possibilità. Spiega il presidente Vincenzo La Cava: “Abbiamo fatto l’accesso e abbiamo rinviato a quindici giorni perché, mentre l’assegnatario della casa non ha regolarizzato ed è decaduto, la figlia (vive lì da diciannove anni e nell’abitazione c’è un minore, n.d.r.) potrebbe regolarizzare la situazione. Avendo la residenza da oltre quindici anni lì, in base a una legge del 2018, può fare lei stessa un nuovo contratto di locazione, pagando tutti i canoni degli ultimi quindici anni”.

Aggiunge l’avvocato La Cava: “Sarebbe una vittoria per l’amministrazione. La signora resterebbe in applicazione della legge”. Sarebbe soprattutto un precedente significativo, pure sul piano simbolico, in una zona da risanare a livello sociale. E la casa è un tema centrale in questo territorio. In generale, da mesi Arisme ha avviato un’azione contro gli abusivi e un’altra di recupero dei crediti. Una decina di abusivi sono nella stessa zona dell’intervento di ieri. Questo è pure lo scenario clamoroso della donna in ospedale che si è vista sottrarre l’abitazione da un’occupante decisa a resistere. E l’azione giudiziaria è in corso.

Bisconte e un problema sociale strutturale: non chiamiamola emergenza

Aveva sottolineato in precedenza il presidente: “Su circa 900 alloggi, 270 condomini, circa il 30 per cento, non versano le somme dovute. I canoni di locazione variano in base al reddito, da 50 euro a circa 230, ma non è pensabile che chi ha la casa non paghi. È finito il tempo in cui stavano in baracca. E chi non paga danneggia chi è in regola, con problemi nell’erogazione di servizi, dall’acqua alla luce, a cui va incontro il condominio. In più, noi di Arisme dobbiamo anticipare le somme. Ma il periodo delle vacche grasse è finito”.

L’auspicio è che la signora dell’alloggio di Bisconte, e molte altre, possano sanare la situazione in una zona dove esiste un problema sociale strutturale, altro che emergenza. E l’abbandono da parte delle istituzioni è antico. Non dimentichiamolo: Bisconte è anche quella dei topi e i rifiuti nei 189 alloggi diventati discarica e da qui deve partire un reale risanamento, fatto di giustizia sociale e attenzione, cura, bellezza da ricostruire. Oggi sembra un’utopia ma non c’è alternativa per non affondare nel disagio.