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Chiusura viadotto Ritiro, Uiltrasporti: “Intensificare i treni nella tratta Milazzo-Messina”

MESSINA – Il Consorzio autostrade ha disposto con ordinanza la chiusura della corsia di sinistra dell’autostrada A20 Messina-Palermo sul viadotto Ritiro in direzione Messina. Il provvedimento, fin da subito, ha causato prevedibili e ingenti criticità per le lunghe file createsi per l’obbligo di uscita a Giostra di tutto il traffico veicolare diretto a Messina e costretto poi a rientrare dallo stesso svincolo per proseguire sulla A20.

“Le ricadute sulla viabilità e la sicurezza di chi viaggia sono enormi – evidenzia la Uil Trasporti in una nota – così come i danni economici, in termini di ritardi per gli inevitabili incolonnamenti che si vengono a creare. Danni che saranno incalcolabili per i cittadini della provincia ma anche per le stesse ricadute sulla città, considerato che la durata prevista di tali interventi è di circa un anno”.

“Senza entrare nel merito degli interventi programmati dal Cas  – dichiara Michele Barresi, segretario della UIltrasporti Messina – reputiamo necessario che la Regione, organo di controllo del Consorzio autostrade, si adoperi con urgenza per limitare i danni di quella che appare un’inaccettabile strozzatura per l’intera città e la sua zona tirrenica,  intensificando per tutta la durata  dei lavori previsti i collegamenti ferroviari sulla linea Milazzo – Messina.

In tal senso invitiamo il sindaco della città metropolitana  Cateno De Luca – aggiunge Barresi – a farsi promotore con il Governo regionale, l’assessore Marco Falcone e Trenitalia, al fine di integrare il servizio ferroviario esistente. Si aumenti, nella fascia oraria dalle 6 alle 23, la frequenza  dei collegamenti con cadenza ogni 20 minuti, servendo tutte le fermate nella tratta Messina-Milazzo. E, dove possibile, prevedere nei piazzali delle stazioni intermedie i necessari punti di interscambio con i bus provenienti dalla provincia al fine di ridurre l’enorme mole di traffico veicolare che si dirige giornalmente dalla zona tirrenica in città e che diverrà, anche per motivi di sicurezza,  insostenibile all’approssimarsi della stagione estiva”.