Attualità

Classifica Ecosistema urbano, Messina tra le ultime città italiane

Il Sole 24 Ore ha pubblicato ieri, lunedì 8 novembre, il 28esimo rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia, che fotografa con dati relativi al 2020 le performances ambientali di 105 città capoluogo di provincia.

Purtroppo Messina è riuscita a peggiorare la già pessima posizione in classifica dell’anno scorso, collocandosi al 101° posto.

La graduatoria viene stilata sulla base di 18 parametri raggruppati in 5 macroaree (aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente). Per ciascuno dei 18 indicatori ogni città ottiene un punteggio normalizzato variabile da 0 a 100. Ad ogni macroarea viene, poi, assegnato un peso diverso di valutazione che determina la classifica finale.

Al 100° posto per raccolta differenziata

Considerato che alla macroarea rifiuti viene assegnato un peso molto alto (20%), sul posizionamento generale di Messina incide in modo decisivo la raccolta differenziata per la quale la nostra città viene collocata al 100° posto con una percentuale del 23,2%. Posto che il dato si riferisce al 2020, bisogna considerare che a quella data il sistema di raccolta porta a porta non era ancora operativo in tutta la città. Con il suo avvio integrale nel corso del 2021 la raccolta differenziata si è decisamente incrementata raggiungendo nel mese di settembre il 58%. Con questa percentuale Messina si collocherebbe al 65° posto in Italia, quest’anno occupato da Milano.

La situazione della mobilità urbana

La macroarea mobilità è quella che incide maggiormente sulla definizione della classifica finale con un peso del 25%. Su questo fronte l’indicatore dell’offerta di trasporto pubblico relega Messina al 92° posto. I chilometri percorsi nel 2020 dal complesso delle vetture, divisi per abitanti, sono stati poco più di 11, contro gli oltre 86 di Milano, prima in classifica. Nel corso di quest’anno gli sforzi messi in atto dalla compagine amministrativa guidata dal presidente Pippo Campagna stanno migliorando la situazione, ma devono ancora esplicitare pienamente  i loro effetti. Perciò allo stato attuale l’ATM S.p.A., decollata a giugno del 2020 dalle ceneri della vecchia azienda Speciale, deve completare passaggi decisivi per arrivare a  svolgere un ruolo da protagonista nella mobilità urbana. Un potenziamento della performance dovrebbe avvenire con le nuove assunzioni di autisti, con  i nuovi autobus in arrivo nei prossimi mesi e con la cosidetta “cura del ferro”. Quest’ultima operazione dovrebbe restituire all’ATM  15 tram del tutto rinnovati. I lavori di riparazione e restyling  si concluderanno a dicembre 2023 ma le consegne avverranno progressivamente con cadenza bimestrale.

C’è da evidenziare positivamente, comunque, che nonostante la debole offerta di trasporto pubblico nel 2020, condizionata, come nelle altre città italiane, dalla pandemia da Corovinarus il consuntivo dei passeggeri è incoraggiante. Messina, infatti, si colloca a un apprezzabile 41° posto, con 39 viaggi per abitante.

Poche piste ciclabili

Una nota dolente sul fronte della mobilità sostenibile riguarda le piste ciclabili in città, per le quali Messina si colloca al 90° posto. Da questo punto di vista ci sono diversi progetti di ampliamento, con tempi di realizzazione che tuttavia non sono individuabili con certezza. L’auspicio è, comunque, che anche grazie al nuovo Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, recentemente presentato dall’assessore Mondello, si pervenga a una decisa svolta sul piano dell’utilizzo di mezzi alternativi alle autovetture private. Ci riferiamo non solo a un deciso incremento delle piste ciclabili da nord a sud, ma anche al Car-Sharing e al Bike-Sharing da noi ancora del tutto sconosciuti.

Pochi alberi e verde urbano insufficiente

Approfondendo la macroarea ambiente, decisamente bassa risulta la quantità di alberi in aree di proprietà, per la quale Messina si colloca al 90° posto. Da questo punto di vista è più che opportuno il progetto di riforestazione urbana, denominato ForestaMe per il quale il vicesindaco Carlotta Previti ha ottenuto risorse per 25 milioni di Euto (15 milioni a valere su React-EU e 10 milioni a valere sulla programmazione Pon Metro 2021-2027).

Sul verde urbano in generale la città non brilla neppure attestandosi a un modesto 81° posto, con 15 mq. di verde per abitante contro i 995 mq. di Matera, prima in classifica. Molto meglio va per le isole pedonali (51° posto) e per il solare pubblico (57° posto).

I problemi dell’acqua

Una componente di valutazione per la quale Messina, come città di mare, può parzialmente tirare un sospiro di sollievo, riguarda l’efficienza della depurazione delle acque (55° posto). Peccato che la realizzazione del depuratore di Tono sia ancora bloccata, non certo, in verità, per responsabilità della giunta De Luca.

Grave, invece, la situazione della nostra condotta idrica. Il suo livello di dispersione è elevato (57.9%) e tra i peggiori d’Italia, tanto che la nostra città per questo aspetto si colloca all’85° posto. C’è da dire, comunque, che l’Amam ha avviato un programma di lavori finalizzato proprio a risolvere questo problema, che incide pesantemente sulla possibilità di raggiungere l’erogazione h24 più volte invocata come obiettivo dal sindaco Cateno De Luca.

L’inquinamento atmosferico

In termini di qualità dell’aria, Messina si colloca al 45° per la concentrazione di PM10 e al 16° posto per l’ozono. Peggio va per il biossido di azoto (79° posto). Questi elementi, certamente positivi, risentono della ridotta presenza in città di siti indutriali e dell’azione benefica del vento che disperde i gas inquinanti.

L’azione della giunta De Luca

La classifica di Legambiente e Ambiente Italia, fornisce indicazioni molto interessanti. Le sue risultanze vanno, però, analizzate alla luce delle novità che si sono concretizzate quest’anno e alle prospettive legate alla progettualità messa in campo dall’amministrazione De Luca. Con questi presupposti si può dire che la giunta in carica su alcuni parametri come la raccolta differenziata ha saputo determinare un’inversione di tendenza. Su altri come il trasporto pubblico sono stati compiuti significativi passi avanti e si è definito uno scenario che può determinare il cambiamento ma ancora c’è molto da concretizzare. Sull’acqua, sul verde urbano e sulla mobilità sostenibile siamo ancora alla fase della progettazione o addirittura delle idee. Sono tutte questioni che hanno estrema rilevanza per la vita quotidiana dei messinesi.

De Luca candidato alla presidenza della Regione

Sappiamo che il sindaco ha deciso di candidarsi alla presidenza della Regione ed è già in campagna elettorale. De Luca è convinto di avere esaurito la sua funzione, avendo creato le condizioni affinchè tutto ciò che ancora serve al rinnovamento della città si realizzi. Perchè questo avvenga chi sarà chiamato a svolgere il ruolo di sindaco al posto di De Luca deve avere capacità non indifferenti perchè se non è certo facile definire i progetti e farli finanziare parimenti se non più difficile è realizzarli.

L’azzardo del sindaco rischia di fare male alla città

E allora c’è da chiedersi: fa bene De Luca a lasciare le redini della città in una fase in cui c’è ancora tanto da portare a casa per determinare il cambiamento così a lungo atteso? Non sarebbe meglio che completasse il suo mandato e si sottoponesse al giudizio degli elettori messinesi sulla base di risultati effettivi raggiunti? Messina ha bisogno ancora di una vasta generosità per rinascere e forse non merita l’azzardo che sta tentando il sindaco.