Economia

Consorzi di bonifica in Calabria, sul contributo Federconsumatori vuol vederci chiaro

REGGIO CALABRIA – Solo una manciata di ore fa Tempostretto ha “lanciato” una significativa storia-inchiesta sul pagamento del contributo di bonifica e la vittoriosa opposizione operata da Antonino Sgrò e Adiconsum, con ampie prospettive di una futura class action, che già emergono ulteriori novità.
A volerci veder chiaro, dopo Adiconsum, è anche Federconsumatori Calabria (presidente, Mimma Iannello: vedi foto grande).

Chiesto l’accesso agli atti

«In una nota inoltrata al Presidente del Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini del Tirreno cosentino e per conoscenza all’assessore regionale all’Agricoltura ed ai sindaci dei Comuni del perimetro consortile maggiormente interessati, Federconsumatori Calabria ha chiesto l’accesso agli atti riferiti agli avvisi di pagamento dei tributi consortili per l’anno 2016 e 2017, codice 1H78, di cui sono destinatari centinaia di cittadini del Tirreno.

Nonostante un’anacronistica normativa conceda ai Consorzi di Bonifica potestà impositiva verso i proprietari di beni immobili agricoli ed extra agricoli ricadenti nel perimetro consortile dell’intera Calabria, ciò non significa che i cittadini/contribuenti debbano essere considerati soggetti passivi da assoggettare alla qualunque imposizione solo per il fatto di esistere. Sarebbe come tassarli anche per il suolo che calpestano o per l’aria che respirano».

Il nodo della tutela

«Ogni logica impositiva distaccata dalla percezione misurabile dei servizi goduti – afferma tra l’altro la Iannello – viene percepita dai cittadini come un’ingiustizia, una vessazione, una misura iniqua e coattiva che alimenta sfiducia e delegittimazione verso l’Ente impositore.
Premessa la necessità di un intervento normativo che assoggetti il tributo al corrispettivo commisurabile del servizio, ogni Ente è tenuto a adottare ogni imposizione nella piena trasparenza amministrativa e nella tracciabilità della propria azione. I cittadini devono essere posti nella condizione di autotutelarsi senza avere bisogno di esperti o legali al fianco.

Federconsumatori, convinta che l’esperienza dei Consorzi calabresi, nella maggior parte dei casi insegna quanto necessitino di una profonda riforma perché recuperino centralità, funzione e credibilità nei territori per sottrarli ai clientelismi e alla dissennatezza di gestioni di cui a pagarne le conseguenze sono i lavoratori ed i contribuenti, è determinata ad assumere ogni elemento specifico di conoscenza per offrire ai cittadini ogni possibile strumento di tutela».

«No ad artifici contabili: si fughino i dubbi dei cittadini»

In definitiva, ad avviso del gotha di Federconsumatori Calabria «imposte, tasse e tributi vanno pagati se equamente e legittimamente commisurati alla legittimità del metodo e del merito della richiesta, in assenza di tali requisiti ogni richiesta di pagamento di tributi è percepita come artificio contabile per mettere le mani in tasca ai contribuenti. L’Ente deve perciò fugare ogni legittimo dubbio dei cittadini rendendo trasparente la condotta amministrativa a cui riconduce la richiesta del tributo alla scadenza prescrittiva, con atto deliberante retroattivo di cinque anni e con Piani di classifica vetusti e poveri di consistenza.

Federconsumatori auspica che il Presidente del Consorzio di Bonifica, per come previsto dalla normativa vigente e dallo stesso regolamento consortile, metta presto a nostra disposizione gli atti e i dati richiesti necessari per ogni eventuale azione a tutela dei diritti e degli interessi dei nostri associati già gravati dagli aumenti di beni e servizi di prima necessità e dal peso dell’imposizione locale».