Cronaca

Coronavirus Messina, scatta la denuncia contro “gli odiatori” social

Parallelamente agli accertamenti sugli sciatori messinesi di ritorno dal Trentino, ha preso il via anche l’inchiesta parallela sulla campagna d’odio scatenata sui social contro gli effettivi o i presunti sciatori.

Molti professionisti, colpevoli soltanto di essere noti come appassionati di sci o di aver pubblicato foto sui propri profili social di passate settimane bianche, si sono ritrovati inseriti in liste di nomi e cognomi che hanno continuato a circolare prima sulle chat poi su Facebook.

“La nostra vita è diventata impossibile – racconta uno di loro – riceviamo continue telefonate di amici e parenti preoccupati per la nostra e la loro salute, e messaggi di indignazione e minacce, abbiamo paura per noi e i nostri cari”.

Diversi già ieri hanno smentito la notizia, dalle loro pagine Facebook, ma i loro nomi hanno continuato a circolare anche oggi, con tanto di foto, e non sono mancate le risposte e i commenti di chi non ha voluto credere neppure alle smentite, invocando misure severe.

Alcuni di loro si sono perciò decisi a denunciare l’accaduto all’autorità giudiziaria. Tra loro gli avvocati Santi Delia, Nino Cacia e Carlo Carrozza, l’ingegnere Giovanni Cardillo e il medico Simona Calogero. Di seguito spiegano perché.

“Nessuno di noi ha preso parte alla settimana bianca nel periodo tra il 29 febbraio ed il 7 marzo 2020, né a Madonna di Campiglio né in altre località sciistiche. Tutti i professionisti abbiamo continuato, nel predetto periodo, ad esercitare la loro attività lavorativa a Messina, con la diligenza e l’impegno di sempre.

Pertanto, non abbiamo – né avremmo potuto mai – mettere in pericolo l’incolumità di tutti coloro con i quali siamo entrati in contatto in questi ultimi 10 giorni (familiari, assistiti, collaboratori, amici).

Purtroppo, il comportamento di quanti (noti ed ignoti) – senza alcuna verifica della fondatezza delle informazioni ricevute – hanno pubblicato o inviato a mezzo sms o whatsapp anche i nostri nomi, condannandoci alla gogna mediatica, sta arrecando innanzitutto sconforto e panico nella popolazione e da ultimo ingenti danni all’immagine.

Motivo per il quale gli scriventi abbiamo già adito le competenti Autorità Giudiziarie per l’ottenimento degli opportuni provvedimenti a tutela dei nostri diritti.”

E’ stato costretto a smentire attraverso i social anche il dottor Alessandro Stagno d’Alcontres, gettonato dentista, che non ha preso parte alla vacanza, ma anche lui è finito nelle “liste” circolate, in versioni diverse e a più riprese. “Nessuno della nostra famiglia è andato a sciare – ha precisato il professionista – eravamo presenti in studio come molti pazienti sanno. In questo così triste momento siamo molto rattristati e preoccupati per il nostro paese, i nostri cari, i nostri pazienti ed il nostro lavoro”.

“Restiamo a casa e facciamo il nostro dovere”, esorta il dottore, che spiega di aver effettivamente programmato e prenotato la settimana bianca, disdetta ben prima della data prevista per la partenza.

Proprio il fatto che alcuni dei nomi inseriti erroneamente nelle liste erano di persone che avevano effettivamente preventivato la vacanza, pur non essendo poi partite – è uno degli elementi già seguiti come indicazioni dalle prime indagini.

Insieme, è emerso un altro dato: risalendo la catena dei post e dei messaggi chat, si individuano profili di soggetti del tutto estranei e lontani dalla cerchia di frequentazioni dei nomi presi di mira, ma tutti legati a loro volta da un unico comune denominatore. Da qui il sospetto che dietro la “campagna d’odio” ci sia una vera e propria regìa e non soltanto movimento spontaneo che si è auto alimentato attraverso i social e la legittima paura dei cittadini.