Coronavirus

Covid, chiusi alle 18. “Così moriremo”. In Sicilia scoppia la protesta: a Catania, Siracusa, Palermo

Anche dalla Sicilia arriva la protesta.  Mentre Musumeci scrive a Conte invitandolo a dare aiuti subiti, la rabbia di esercenti, piccoli imprenditori, baristi, ristoratori, titolari dei locali, lavoratori del settore eventi e cerimonie scendono in piazza contro lo stop alle 18 e il coprifuoco.

Così moriremo

Così moriremo”. Il grido dopo Palermo porta in piazza anche Catania e Siracusa. Non finisce come a Napoli (dove ieri sera comunque si è tenuta una nuova manifestazione di protesta pacifica), e sono gli stessi manifestanti a ribadire che se ci saranno tentativi d’infiltrazione si opporranno. La protesta inizia in serata, dopo le 22, in via Etnea a Catania ed a Siracusa fino a Ortigia. Centinaia con le mascherine ma soprattutto con la disperazione di chi, dopo i mesi del lockdown ha investito in misure di sicurezza, plexiglass, sanificazione somme che non si è visto rimborsare e adesso si sente dire: chiudi alle 18.

Tu ci chiudi tu ci paghi

“E’ la nostra fine”. Se c’è chi propone di contravvenire alle disposizioni del Dpcm “restiamo aperti”, c’è il coro di chi dice “tu ci chiudi tu ci paghi”. Protesta pacifica a Siracusa come racconta Blogsicilia.it Noi siamo disperati, invito la polizia a togliere i caschi perché non abbiamo alcuna intenzione di aggredirli.” La tensione c’è stata, soprattutto a Catania, ma è probabile che forme di protesta così continueranno in tutto il Paese. Oggi alle 15 sarà la volta di Milano, ma si sta creando un fronte trasversale che da un lato deve evitare i tentativi d’infiltrazione dall’altro non vuole che i rischi d’infiltrazione vengano strumentalizzati per zittire la protesta. “Siamo disperati non violenti” spiegavano a Non ‘l’Arena ieri a tarda sera i manifestanti di Napoli. A Messina la manifestazione si è tenuta sabato quando ancora non era stato emanato il dpcm che impone lo stop alle 18 ed è probabile che ci saranno nuove proteste.