Coronavirus

Covid, la zona “fucsia” di De Luca penalizza le periferie: “Le consegne a domicilio non esistono”

Non solo polemiche, scontri, botta e riposta, proteste degli ordini professionali e del mondo del commercio. L’ultima ordinanza anti Covid con cui il sindaco Cateno De Luca ha istituito una sorta di zona “fucsia” a Messina rischia di creare vere e proprie disparità tra cittadini. La decisione, tutta messinese e deluchiana, di vietare l’asporto dalle 19, consentendo solo le consegne a domicilio, taglia fuori tutta una larga fascia di cittadini che vivono nei villaggi. Soprattutto in quelli collinari della zona nord.

Ed è proprio un cittadino che vive a Gesso a raccontare il disagio di ritrovarsi senza alcuna possibilità di acquistare determinati prodotti. Perché va bene le regole, va bene le misure da rispettare, va bene l’emergenza sanitaria, ma perché creare inutili disservizi ai cittadini?

Il racconto di Giovanni

Il racconto del signor Giovanni è chiaro e lineare. «Volevo far presente che i villaggi, in particolar modo il mio che abito a Gesso, non sono coperti da nessuna attività che fa servizio a domicilio. Limitare l’asporto alle 19, per chi magari come me finisce di lavorare dopo questo orario, diventa problematico per l’approvvigionamento di beni alimentari. Capisco che la pizza o qualunque altra cosa di questo genere non è un bene di prima necessità. Semplicemente però non credo sia giusto escludere a priori tanti villaggi del comprensorio. Devo pensare di essere sfortunato di abitare in periferia?». 

Niente consegne a domicilio

In effetti, facendo una veloce verifica tra i vari portali che si occupano delle consegne a domicilio, inserendo come luogo di consegna Gesso ci si ritrova di fronte all’evidenza che in quella zona non c’è nessuna copertura. Ci sarebbe un ristorante che prende ordini anche con consegna a Gesso. Ma con ordini minimi di 70 euro, cifre che ovviamente magari non sono alla portata di chiunque.

Il messaggio del signor Giovanni non vuole essere un attacco sterile, ma solo la testimonianza dei disagi che certi provvedimenti creano sui territori. Determinando una sorta di discriminazione tra chi abita in zone del centro o in villaggi più accessibili e chi invece si trova nelle colline dell’estrema zona nord. Tutti ugualmente messinesi, ma non tutti nelle condizioni di poter accedere agli stessi servizi. Un problema che in questa emergenza Covid magari non è di vitale importanza, certo. Ma perché limitare l’asporto alle 19?