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Dalla Panoramica a Mortelle. Quella strada privata che potrebbe diventare pubblica

MESSINA – Due ampie corsie per senso di marcia, carreggiate separate, niente attraversamenti pedonali. La strada Panoramica dello Stretto avrebbe le caratteristiche persino di una strada extraurbana, dove i limiti nazionali di velocità sono compresi tra i 90 e i 110 km/h ma, vista la presenza di diverse curve, sarebbe più classificabile come strada urbana di periferia a scorrimento veloce, con limite di 70 km/h.

Una strada più sicura da quando, nel 2012, si sono conclusi i lavori di riqualificazione con nuove rotatorie, asfalto e guard rail. E infatti gli incidenti sono diminuiti drasticamente. L’obiettivo dovrebbe essere anche quello di sgravare di traffico la litoranea, dove invece c’è una sola corsia per senso di marcia, carreggiate non separate, molti attraversamenti pedonali. Assurdo ci sia lo stesso limite di velocità, a 50 km/h.

Sulla Panoramica, non mancano i controlli con gli autovelox mobili, col risultato che molti automobilisti si sono visti recapitare multe salate per essere stati sorpresi a velocità “normali”, comprese tra i 60 e i 70 km/h. Peggio ancora, di recente, nel tratto compreso tra Papardo e Granatari, dove a breve inizieranno i lavori di rifacimento di asfalto, giunti e barriere di sicurezza e il limite è stato portato provvisoriamente a 30 km/h. D’accordo che l’asfalto non è in buone condizioni ma procedere a meno di 30 km/h è davvero troppo. In questo caso sono state elevate multe da 41 euro a chi andava a 37 o 38 km/h e da ben 132 euro (se pagata entro cinque giorni) per chi andava a 43 o 45 km/h. Così in molti preferiscono passare dalla litoranea, che s’intasa sempre più, con conseguente aumento di inquinamento atmosferico e acustico.

La Panoramica finisce alla rotatoria di Granatari, lì dove si può proseguire dritto verso il cimitero e i campi da calcio oppure scendere a destra, tramite la strada Frantinaro, sulla via Consolare Pompea. Qui, soprattutto d’estate, le auto non rispettano il divieto di sosta su uno dei due lati della strada e si creano lunghe code.

Ma non solo dritto o a destra. Da quella rotatoria, in teoria, si potrebbe andare anche a sinistra e imboccare una strada che, in appena 500 metri, conduce a Mortelle, sulla strada statale 113 dir, davanti ai lidi. Passando dalla strada Frantinaro e dalla via Consolare Pompea, invece, servono due chilometri, il quadruplo della distanza e ancor più del tempo.

Quella strada, però, è privata e, quindi, legittimamente chiusa da due cancelli, da un lato e dall’altro. Eppure sarebbe utile per tutti i cittadini, per ridurre il traffico a Granatari e consentire di arrivare subito sul Tirreno. Si pensi, ad esempio, ad un intervento di primo soccorso a Mortelle. Un’ambulanza interviene e deve percorrere la strada statale 113 dir e il tratto di via Consolare Pompea fino alla salita Frantinaro, tra auto in sosta vietata e lunghe code, per poi arrivare all’ospedale Papardo. Ne può valere della vita o della morte di alcune persone. Se invece quella strada fosse pubblica, potrebbe arrivare in meno di un minuto da Mortelle alla Panoramica.

Il collegamento diretto tra la Strada Panoramica dello Stretto a Mortelle, quindi, esiste già. Se ne parlava sin dal piano urbano della mobilità del 2006, se ne parla ancora nel recentissimo schema preliminare del nuovo Piano regolatore generale, dove si ipotizza di espropriare quella strada per pubblica utilità. Nella razionalizzazione della rete stradale è previsto “il completamento della strada panoramica a sud e a nord: attraverso il nuovo tracciato viario Annunziata-Svincolo autostradale di Giostra a sud e attraverso la riconversione a nord di due strade locali come uscite aggiuntive a quella già esistente che si connettono alla Statale in punti differenti (Mortelle e laghi). Questo consente sia di ridurre i flussi di attraversamento urbano del centro città, bypassandolo a monte, sia di creare una migliore distribuzione e drenaggio dei flussi verso e da Capo Peloro”.

Ai proprietari, quindi, che ad oggi la usano in modo esclusivo e ne “soffrirebbero” l’apertura a tutti, andrebbe un giusto risarcimento. Non ne sarebbero contenti, probabilmente, ma si tratterebbe di una via di fuga importante.

E’ un altro tassello nel quadro delle strade mai realizzate a Messina. Studi, piani o progetti che rimangono tali e contribuiscono ai disagi che la città sconta, in particolare la zona nord. In teoria, da Mortelle, tramite questa strada si arriverebbe subito sulla Panoramica, magari da percorrere a 70 km/h e poi, all’altezza delle gallerie Bosurgi, si potrebbe salire verso l’Annunziata, tramite un’altra strada studiata, e quindi la tangenziale. Ma ci sono situazioni simili anche in altre parti della città, in pieno centro o in zona sud. Tante idee che restano solo su carta.

(Marco Ipsale)