Studi nei cassetti. Uno svincolo a Gravitelli

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Marco Ipsale

Studi nei cassetti. Uno svincolo a Gravitelli

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mercoledì 13 Febbraio 2019 - 11:51

Era previsto nel piano della mobilità del 2006 ma non è mai stato fatto neppure il progetto

MESSINA – Una città preda degli ingorghi. Il piano urbano della mobilità risale al 2006, mentre nel 2018 sono state pubblicate le linee guida per quello nuovo, in fase di studio da parte della Tps Pro di Perugia, società a cui è stata affidata la redazione, che dieci giorni fa ha presentato al Comune i primi esiti.

Se ne parlerà a breve con le commissioni consiliari trasporti e urbanistica, poi ci sarà un seminario di presentazione alla città, infine si passerà alla definizione del nuovo piano. Il risultato che balza di più all’occhio è la preferenza del trasporto privato rispetto a quello pubblico, tendenza da invertire.

Ma è pur vero che mancano le strade. Appena due, ad esempio, quelle in zona nord, la litoranea e la Panoramica, ma non si pensa a realizzarne di nuove. La strada Annunziata – Pace è nei piani delle opere pubbliche dal 2008 ma è ancora solo uno studio di fattibilità e non c’è neppure un progetto. Consentirebbe di arrivare direttamente dalla Panoramica, nel tratto con due corsie per senso di marcia, allo svincolo di Annunziata e quindi alla tangenziale, evitando tutto il tratto critico fra Pace e le due rotatorie dell’Annunziata.

Il piano del 2006 prevedeva una serie di interventi mai realizzati. C’è uno svincolo a Gravitelli, inserito poi nel piano triennale delle opere pubbliche 2014-16 e 2015-17, che collegherebbe la tangenziale alla via Pietro Castelli e, quindi, alla via Tommaso Cannizzaro, all’Università, il Tribunale e piazza Cairoli. Un vero svincolo di Messina Centro, ancor più di quello esistente sul viale Europa, utile a sgravare di traffico l’intera area compresa fino al viale Boccetta.

Si troverebbe molto vicino proprio a quest’altro svincolo e, per realizzarlo, servirebbero accorgimenti particolari. Nulla di impossibile, tanto da essere previsto, appunto, nel piano del 2006. “Questo intervento puntuale – si legge – vuole rappresentare una valida proposta per contribuire a decongestionare soprattutto il viale Boccetta, attualmente ancora sofferente (e negli ultimi tredici anni non è cambiato granché, ndr). L’importanza strategica dell’intervento è da riscontrare nel fatto che la centralissima via Tommaso Cannizzaro potrebbe fruire di un raccordo diretto alla tangenziale e i costi di viaggio sulla rete potrebbero diminuire. Il costo presunto dell’opera è di 5 milioni”, da rivalutare, ma comunque non particolarmente elevato.

In realtà nel piano era previsto un mini svincolo, solo l’entrata in direzione sud e l’uscita provenendo da sud (cioè verso e da Catania, quindi dagli svincoli di Centro, Gazzi, San Filippo e Tremestieri). “Ma si era valutata la possibilità di farlo completo, in tutte le direzioni – spiega l’ing. Filippo Occhipinti, che se n’era occupato a suo tempo -, con costi più o meno raddoppiati. Si era visto che ci potrebbero essere più soluzioni, più o meno convenienti, invasive, costose e complicate, da determinare in fase di progettazione, considerando anche eventuali interferenze, perché è una zona molto edificata e gli spazi sono stretti. E’ comunque un percorso fattibile che però non si è mai concretizzato”.

(Marco Ipsale)

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