Coronavirus

De Luca revoca l’ordinanza. Messina resta zona rossa con le regole di Musumeci e Conte

Al termine della diretta di oggi pomeriggio il sindaco ha annunciato la revoca dell’ordinanza 5 del 10 gennaio finita al centro di una serie di polemiche. Il provvedimento di revoca è stato firmato pochi minuti fa. Messina resta comunque zona rossa fino al 31 gennaio così come disposto dal governatore Musumeci su richiesta dello stesso De Luca.

Ad essere revocate sono le misure restrittive ipotizzate dal sindaco in un’ordinanza che sin da subito è apparsa con alcune incongruenze da modificare, al punto che lo stesso sindaco le ha chiarite su facebook. Dopo 24 ore di polemiche e mentre era in corso il consiglio comunale convocato in via straordinaria proprio per affrontare questa vicenda, il sindaco ha deciso di firmare la revoca. Non prima però di aver nuovamente attaccato l’Asp per le inefficienze nella gestione ed evidenziato la gravità della situazione epidemiologica. “Se potessi mi sacrificherei io se questo servisse”. Il sindaco spiega d’aver ricevuto minacce (sia nei suoi confronti che nei confronti della sua famiglia) e di aver presentato denuncia in tal senso.

Le restrizioni ulteriori rispetto alla zona rossa sarebbero dovute entrare in vigore il 15 gennaio e avrebbero previsto (al netto di alcune incongruenze ed errori che presentava l’ordinanza) il lockdown totale rispetto anche a quello del marzo 2020 con la chiusura di tutte le attività che secondo il decreto del 3 dicembre 2020 di Conte risultano essenziali e sono inserite nell’allegato 23. Attività che Musumeci non ha sospeso nella sua ordinanza. Proprio le ulteriori restrizioni, nonchè il fatto che le attività chiuse non avrebbero avuto alcun ristoro dal governo nazionale (poichè appunto rientranti nell’allegato 23) ha scatenato le reazioni degli esercenti, delle associazioni di categoria e del consiglio comunale. Il sindaco aveva annunciato che avrebbe garantito l’esenzione dalla tari e dall’Amam, e nuovi bonus. Il M5S e il Pd si sono rivolti alla prefetta mentre numerosi esercenti hanno protestato. De Luca, che ha ricevuto anche commenti pesanti durante la diretta di ieri, ha quindi deciso di revocare l’ordinanza ma anche di chiudere il “gabinetto di guerra” e non fare più dirette. In sostanza ha detto “adesso ve la vedete voi”. Resta quindi in vigore la zona rossa disposta da Musumeci che prevede una serie di restrizioni e di deroghe (parrucchieri e barbieri sono aperti così come le attività dell’allegato 23). Chiusi tutti i negozi di abbigliamento, le gioiellerie e chi non rientra nell’allegato 23. Bar e ristoranti possono fare asporto fino alle 22 e consegne a domicilio.

La diretta è iniziata con il consueto attacco all’Asp che non ha fornito al sindaco il report sull’andamento odierno del covid e mostra i cartelli che avrebbe voluto compilare per aggiornare i dati. Stesso discorso anche per le vaccinazioni. L’allarme del primo cittadino riguarda ancora i posti letto “oggi sono saturi sia a Messina che a Barcellona, ma le risposte sono quelle del gioco delle tre carte”. La frecciata è anche oggi contro il dg dell’Asp Paolo La Paglia: “è ancora lì perché evidentemente c’è un ricatto in corso, altrimenti non si capisce perché non siano stati provvedimenti. Pensate che l’Asp non ha la banca dati….”

Annuncia poi di non voler più fare lo sceriffo e di voler tornare a fare una vita normale e ad aprire i nuovi cantieri.