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Doccia fredda sul Piano di riequilibrio, la Corte dei Conti siciliana: “Rilevanti criticità”

MESSINA – Se il Messina calcio è salvo e rimane in serie C, c’è una Messina che si gioca una partita lunga undici anni e dagli esiti incerti: quella del Piano di riequilibrio. Una partita su cui scommette, per ripartire ed evitare il dissesto, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Federico Basile. Una volta inviata la relazione alla Corte dei Conti siciliana, il primo cittadino ha detto di attendersi una svolta ma, nella Camera di consiglio del 9 maggio, con presidente Salvatore Pilato e relatore il magistrato istruttore Massimo Giuseppe Urso, si mette nero su bianco che “permangono alcune rilevanti criticità e che il contraddittorio preliminare non può considerarsi pienamente espletato”. Così la sezione di controllo per la Regione siciliana “approva la relazione del magistrato istruttore sul Piano di riequilibrio del Comune di Messina” e dispone “il contraddittorio finale con l’ente, che verrà convocato con separata ordinanza del presidente della Sezione”.

In parole povere, Basile prestissimo incontrerà i magistrati e l’esito finale è tutt’altro che scontato dato che i nodi critici non sono stati sciolti, almeno alcuni. In discussione l’ultima versione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune, approvata con delibera di Consiglio comunale il 27 luglio 2022, con la quale l’ente si è avvalso della facoltà di rimodularlo. In più interviste, ai microfoni di Tempostretto, Basile si era dichiarato fiducioso: “Dal 2018, con il sindaco De Luca, la situazione contabile è stata affrontata. I punti di forza? Abbattimento del debito e miglioramento dei servizi”.

Sul Piano di riequilibrio, invece, forti le riserve del Partito democratico, con i consiglieri Antonella Russo e Felice Calabrò. Critici pure l’ex candidato a sindaco Luigi Sturniolo e Domenico Siracusano (Articolo Uno, che è approdato ora nel Pd), per nulla convinti dell’ottimismo di Basile. Presto il responso.