Politica

Effetto ponte, “239 ragioni per dire no”

MESSINA – “Il ponte non sta in piedi, altro che cantieri in estate”. La Conferenza dei servizi sul ponte è stata una falsa partenza.Il ministero dell’Ambiente ha chiesto 239 integrazioni. Le richieste attestano l’impossibilità di approvare un progetto (non) definitivo e di passare al progetto esecutivo. Aprire i cantieri, prima dell’estate o entro fine anno, è semplicemente una chimera”. Così una serie di associazioni e Comitati: Wwf, Legambiente, Italia Nostra, Lipu (Lega italiana protezione uccelli), Kyoto Club, Man (Associazione mediterranea per la natura), SdT Onlus (Società dei Territorialisti), “Invece del ponte”, “Noponte Capo Peloro”, che hanno redatto le “osservazioni” al progetto del ponte sullo Stretto di Messina. 

Oggi queste realtà presentano le loro poszioni in conferenza stampa, alle 11, alla Sala ovale del Comune di Messina. “Saranno esposti gli effetti che l’opera produrrebbe alla città sulla salute dei cittadini, sul patrimonio artistico e i beni culturali della città, sull’ambiente e l’habitat della città e dei luoghi interessati ai cantieri”, scrivono i promotori.

Introduce i lavori Stefano Lenzi (Ufficio relazioni istituzionali del Wwf Italia – collegato in teleconferenza da Roma), Giuseppe Magazzù (ordinario di Pediatria – Università di Messina, Associazione “Invece del ponte”), Francesca Valbruzzi (archeologa di prima fascia, Comitato “Noponte Capo Peloro”), Anna Giordano (naturalista, Wwwf). Coordina Laura Giuffrida ( “Invece del ponte”). 

“Ben 66 richieste d’integrazione sulle componenti ambientali più rilevanti”

Sostengono le associazioni: “Sulle 239 richieste d’integrazione, ben 66 sono relative alla Valutazione d’incidenza sui siti della Rete Natura 2000 e su tutte le componenti ambientali più rilevanti da parte della Commissione Tecnica Via, del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Eenergetica. E attestano l’impossibilità di approvare un progetto (non) definitivo e il fatto che passare al progetto esecutivo e aprire i cantieri, prima dell’estate o entro fine anno, sia semplicemente una chimera. A questo punto i proponenti si dovranno arrampicare sugli specchi per rispondere alla Ctvia, la Commissione tecnica, entro 30 giorni e i successivi 30 il pubblico potrà controdedurre”.

Continua la nota: “Le pesanti richieste di integrazione della Ctvia – a cui si affianca anche uno striminzito (5 pagine) e scandaloso parere favorevole del ministero della Cultura, pubblicato anch’esso on line – si aggiungono alla demolizione del progetto contenuta nelle 534 pagine di contestazioni e controdeduzioni. Osservazioni redatte da un gruppo di lavoro di 38 esperti, tra cui 12 sono i docenti nelle diverse materie ambientali di 9 diversi atenei (Università di Firenze, Napoli, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Roma La Sapienza, Torino, Iuav di Venezia, Politecnico di Milano), inviate l’11 aprile scorso dalle associazioni ambientaliste nell’ambito della procedura di Valutazione di impatto ambientale – Via”.

Oggi è pure in programma, dalle 15.30, la manifestazione a Contesse di un altro Comitato: “Spazio Noponte”.