Cronaca

Emergenza Acqualadrone, al via i lavori di protezione dalle mareggiate

MESSINA – Interventi ad Acqualadrone. Un villaggio messinese in emergenza quando arriva il maltempo. Ad annunciare l’avvio dei lavori per proteggere le case dalla mareggiata è l’assessore alla Difesa del suolo e alle Politiche del mare Francesco Caminiti. Un progetto che aveva anticipato a Tempostretto, in vista della realizzazione di un muro di circa un metro e venti davanti alle case in cui è entrata a novembre l’acqua.

Sottolinea l’assessore “Stiamo ripristinando i blocchi in calcestruzzo (nella foto dalla pagina Fb dell’assessore, n.d.r.) presenti nell’arenile prospiciente gli edifici interessati dalle ultime mareggiate. Questi blocchi erano ormai totalmente interrati e non esercitavano la funzione per cui erano stati collocati. Dopo questa la sistemazione, verrà realizzato un muro dove ora sono posizionati provvisoriamente i New Jersey (barriera protettiva, n.d.r) in cemento”.

Aggiunge l’ingegnere Caminiti: “Un altro intervento ad Aqualadrone sarà quello di rifioritura e salpamento dei massi, che costituivano i due pennelli posizionati nella zona di fronte i fabbricati.
Per la realizzazione di questo lavoro ci vorrà più tempo”.

Il problema erosione costiera

Oltre al muro di protezione, l’obiettivo è quello di mitigare gli effetti dell’erosione costiera. Da anni la nostra testata segue i problemi del villaggio, un luogo storico di Messina, e in questi mesi con particolare intensità grazie alle segnalazioni dei lettori. E, dopo un sopralluogo degli assessori Caminiti e Massimiliano Minutoli, quest’ultimo con delega alla Protezione civile, è stato annunciato che è “in fase di completamento il progetto esecutivo dell’importo di 8 milioni e mezzo di euro. Si prevede la realizzazione di barriere soffolte e il ripascimento della spiaggia”.

Il avori ad Acqualadrone

Di recente, questo giornale aveva ospitato una lettera aperta del cittadino Giuseppe Smedile, che auspicava interventi strutturali: dalle reti di contenimento dei massi a una corretta scerbatura “per non rischiare più la vita”.