Emergenza cinghiali. Prime catture a Messina, saranno portati in posti più sicuri

La presenza dei cinghiali in ambito urbano dal 2013 ha rappresentato una vera e propria emergenza in città e le molte ordinanze emesse nel corso degli anni non hanno mai avuto una prosecuzione risolutiva.

La giunta De Luca ha affidato il servizio “cattura e traslocazione di cinghiali vivi catturati nel territorio del Comune di Messina”, per un importo complessivo di 24.400 euro, alla ditta “Dog Farm di Matteo Galdi S.a.S.” di Roccastrada (Grosseto).

Sabato gli animali, avvicinati con metodi naturali, sono stati catturati senza alcun maltrattamento, in quanto sono stati utilizzati dei recinti precedentemente collocati dagli operai forestali e tre gabbie mobili fungenti da trasportino, dove i cinghiali sono stati guidati grazie a bocconi alimentari da una gabbia all’altra fino a quella di traslocazione, permettendo così il ricovero degli animali. Complessivamente sono stati catturati 9 cinghiali e altri 5 sono in fase di monitoraggio.

Le operazioni sono comunque difficili da condurre a causa di alcuni sprovveduti che continuano ad ostacolarle per il continuo abbandono di cibo, nonostante sia in vigore il divieto di foraggiamento, e di atti di sabotaggio che verranno denunciati alle autorità competenti. Infatti il recinto dove gli animali devono essere ricoverati in attesa dell’espletamento delle pratiche da svolgere è stato vandalizzato da ignoti. Grazie al pronto ed immediato intervento degli operai forestali del Servizio 12, del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale Servizio per il territorio di Messina, l’area di ricovero è stata ripristinata.

Gli animali catturati, sotto osservanza sanitaria dell’Asp, saranno foraggiati e curati fino alla loro traslocazione senza subire traumi o maltrattamenti di alcun genere. È stato inoltre rilevato che nella zona operano dei bracconieri, fatto comprovato da un cinghiale che aveva un cappio alla zampa. Le operazioni si protrarranno, nelle aree interessate e limitrofe all’abitato di San Licandro, Tremonti e Forte Ogliastri, fino alla cattura di tutti gli esemplari censiti. Una prima tranche di attività che, qualora necessaria, sarà ripetuta a scadenze puntuali.